In vigore il nuovo Regolamento Ue sulla protezione dei dati

28/05/2018 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Il 25 maggio 2018 è entrato in vigore, in tutti gli Stati membri dell'Unione europea, il nuovo Regolamento europeo generale sulla protezione dei dati (chiamato più semplicemente GDPR-General Data Protection Regulation), che abroga la Direttiva 95/46/CE e in Italia sostituisce il codice in materia di protezione dei dati personali, approvato con il decreto legislativo 196/2003.
Il nuovo regolamento introduce regole più chiare in materia di informativa e di consenso e definisce i limiti riguardanti il trattamento automatizzato dei dati personali. Vengono, inoltre, poste le basi per l’esercizio di nuovi diritti e stabiliti dei criteri rigorosi in caso di trasferimento dei dati al di fuori dell’Unione europea e per i casi di violazione dei dati personali. La norma è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri dell’Unione europea, è vincolante e non richiede una legge di recepimento nazionale.
L’articolo 8, in particolare, disciplina le condizioni applicabili al consenso dei minori in relazione ai servizi della società dell’informazione. I fornitori di servizi Internet e i social media dovranno richiedere il consenso ai genitori o a chi esercita la responsabilità genitoriale per trattare i dati personali dei minori di 16 anni, altrimenti il consenso non può essere considerato lecito.
Il regolamento permette, tuttavia, agli Stati membri di stabilire, con una legge nazionale, un’età inferiore a tali fini purché non più bassa dei 13 anni. Il titolare del trattamento deve adoperarsi in ogni modo ragionevole per accertare che il consenso, nei casi di età inferiore a quella stabilita, sia effettivamente dato dal titolare della responsabilità sul minore, in considerazione delle tecnologie disponibili.  
L’articolo 12, inoltre, prevede l’obbligo di garantire che le informazioni e le comunicazioni siano fornite agli interessati in modo conciso e trasparente e con un linguaggio semplice e chiaro, «in particolare nel caso di informazioni destinate specificamente ai minori».
Per approfondimenti si rinvia al commento di Carla Mura, giurista del Centro nazionale.

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