Online, sul sito dell’Unicef, due nuovi rapporti sulla mortalità infantile nel mondo

18/01/2023 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
cover del rapporto Never Forgotten. The situation of stillbirth around the globe elaborato dal Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite per la stima della mortalità dei bambini

Sono online, sul sito dell’Unicef, due nuovi rapporti sulla mortalità infantile nel mondo, elaborati dal Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite per la stima della mortalità dei bambini: Levels & Trends in Child Mortality. Report 2022 e Never Forgotten. The situation of stillbirth around the globe.

Secondo le stime fornite dal primo documento, 5 milioni di bambini sono morti prima di compiere cinque anni e altri 2,1 milioni di bambini e giovani di età compresa tra i 5 e i 24 anni hanno perso la vita nel 2021.

Il secondo rapporto rivela che altri 1,9 milioni di bambini sono nati morti. Molti di questi decessi avrebbero potuto essere evitati con un accesso equo all’assistenza sanitaria primaria per ogni donna e bambino e un’assistenza sanitaria di alta qualità per le madri, i neonati, gli adolescenti e i bambini.

I rapporti, tuttavia, mostrano alcuni risultati positivi, come la riduzione del rischio di morte in tutte le fasce d’età a livello globale dal 2000. «Il tasso di mortalità globale al di sotto dei cinque anni – si legge nel sito dell’Unicef - è diminuito del 50% dall’inizio del secolo, mentre i tassi di mortalità nei bambini più grandi e nei giovani sono scesi del 36% e il tasso di nati morti è diminuito del 35%. Ciò può essere attribuito a maggiori investimenti nel rafforzamento dei sistemi sanitari primari a beneficio di donne, bambini e giovani».

Ciononostante, dal 2010 i progressi si sono ridotti in maniera significativa e 54 Paesi non riusciranno a raggiungere il target degli Obiettivi di sviluppo sostenibile per quanto riguarda la mortalità al di sotto dei cinque anni. «Se non si interviene rapidamente per migliorare i servizi sanitari, avvertono le agenzie, quasi 59 milioni di bambini e giovani moriranno prima del 2030 e quasi 16 milioni di neonati nasceranno morti».

Secondo quanto evidenziato dai rapporti, la possibilità di sopravvivenza dipende dal luogo in cui si nasce: l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale si fanno carico dell’onere più pesante. «Sebbene l’Africa sub-sahariana abbia registrato solo il 29% dei nati vivi a livello globale, nella regione si è verificato il 56% di tutti i decessi sotto i cinque anni nel 2021, mentre nell’Asia meridionale il 26% del totale. I bambini nati nell’Africa subsahariana sono soggetti al più alto rischio di morire da piccoli nel mondo, 15 volte superiore a quello dei bambini in Europa e nell’America settentrionale».

L’accesso all’assistenza sanitaria e la disponibilità di assistenza sanitaria di qualità continuano a essere una questione di vita o di morte per i bambini a livello globale.

Le pubblicazioni sono disponibili nella notizia dedicata.

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