"Non lasciamoli indietro!"

Qual è il rapporto tra abbandono scolastico, povertà ed esclusione sociale? Il tema sarà affrontato da esperti italiani e di altri Paesi europei il prossimo 5 febbraio, a Roma, nel corso del seminario Non lasciamoli indietro! Abbandono scolastico povertà esclusione sociale.

La giornata di studio - organizzata dal Collegamento italiano di lotta alla povertà (Cilap), sezione italiana della Rete europea contro la povertà (Eapn) - si inserisce all'interno di una riflessione sui legami fra i tre fenomeni avviata dal Cilap nel 2014, che ha visto protagoniste, oltre al gruppo di lavoro “povertà e partecipazione” del Collegamento, alcune associazioni, fra le quali Maestri di strada di Napoli e la cooperativa sociale Ermes di Roma. Agli incontri hanno partecipato anche amministratori locali, insegnanti, genitori, studenti e persone in povertà.

«Oggi che la Strategia Europa 2020, che si prefigge di far scendere il tasso di abbandono scolastico al 10 per cento e di far uscire dalla povertà 20 milioni di persone entro il 2020, è ormai arrivata a metà percorso, pensiamo sia giusto domandarci a che punto siamo con i due obiettivi», spiegano gli organizzatori dell'evento.

Il seminario prevede approfondimenti sulla povertà e il benessere dei bambini in Italia e in Europa, sulle varie forme di povertà in Europa, sull'inclusione scolastica e sociale delle comunità rom e sinte e una tavola rotonda dedicata al tema Inclusione scolastica e lotta alla povertà: il ruolo della scuola, delle autorità locali, delle organizzazioni del terzo settore. Interverranno, fra gli altri: Agata D'Addato, di Eurochild; Cesare Moreno, di Maestri di strada; Paola Cruz, dell'Eapn Portogallo e Kiira Nauts, dell'Eapn Slovenia.

Il Collegamento italiano di lotta alla povertà – costituito da circa 35 organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, reti di associazioni, cooperative sociali e centri di ricerca sociale sparsi su tutto il territorio nazionale – si propone, fra l'altro, di: «far conoscere le politiche sociali europee e lottare affinché queste politiche rispecchino i bisogni reali di tutti coloro che vivono sul territorio dell'Ue; fare pressione affinché il governo italiano e le altre istituzioni raggiungano gli obiettivi contro la povertà stabiliti dai Capi di Stato e di Governo in sede Ue (Strategia Europa 2020); “dare voce a chi non ce l'ha” organizzando momenti di riflessione “misti” tra operatori del sociale, persone in povertà e amministratori affinché si trovi una sintesi tra bisogni e offerta». (bg)