Informazioni infondate sui minori fuori famiglia

21/10/2008

«L’informazione esasperata e non fondata sui minori fuori famiglia non serve a tutelare i diritti di bambini e adolescenti». Lo dice il presidente del Centro nazionale Francesco Paolo Occhiogrosso che ritiene necessario intervenire per puntualizzare che le indicazioni riportate non corrispondono a verità.

In relazione a quanto pubblicato da alcuni quotidiani nazionali sul fenomeno dei minorenni fuori famiglia in Italia e sugli esiti della legge 149/2001, che ha portato alla chiusura degli istituti per minori di vecchia concezione, i cosiddetti ‘orfanotrofi’, il presidente del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, Francesco Paolo Occhiogrosso, ritiene necessario intervenire per puntualizzare che le indicazioni riportate non corrispondono a verità.
Stigmatizza inoltre che le informazioni diffuse risultano esasperate, sia sul piano quantitativo che qualitativo, e danno adito a una drammatizzazione che certo non giova alla tutela dei bambini nè all'impegno di chi attende alle loro cure.

(Gli articoli in questione sono consultabili nella rassegna nazionale tematica in data 20 ottobre 2008)

Dal quadro conoscitivo elaborato dal Centro nazionale sulla base dei dati ufficiali (Istat e Ministeri) risulta infatti che i bambini e gli adolescenti fuori famiglia non superano il numero complessivo di 12 mila, per la parte di loro che vive in comunità residenziali, e di 13 mila, per coloro che vivono in affidamento familiare. Questi dati sono noti da tempo ai giornalisti che si occupano di temi sociali e che non hanno mancato di fare inchieste per approfondimenti e verifiche.

L’Italia non vive quindi un fenomeno di abbandono morale e materiale dell’infanzia perché ai ragazzi in difficoltà e alle loro famiglie i servizi territoriale assicurano sostegno e assistenza. E i bambini e gli adolescenti che si trovano temporaneamente in comunità e in affidamento familiare non sono abbandonati a vagare per strada da soli.
Non si può poi parlare di orfani, che in Italia rappresentano ormai una percentuale infinitesimale dei ragazzi "fuori famiglia", ma di bambini e adolescenti che in massima parte hanno genitori o parenti esercitanti la potestà genitoriale e non possono quindi essere adottati.
Quanto ai minorenni adottabili, si tratta soprattutto di adolescenti per i quali i tribunali incontrano difficoltà per il reperimento di famiglie che li accolgano.

Le comunità di accoglienza per minori e le famiglie affidatarie costituiscono oggi un indubbio progresso nel sistema di tutela dei minori rispetto all'intervento che si aveva in passato, con il collocamento in istituti assistenziali anonimi e spersonalizzanti. Tali istituti, proprio per questa ragione non favorivano l'adeguato sviluppo della personalità dei ragazzi.
La legge 149/2001 non ha risolto tutti i problemi ma ha certo fatto fare un passo avanti a rendere più concreto il diritto di ogni bambino a vivere in famiglia.