Informazioni infondate sui minori fuori famiglia [1]
«L’informazione esasperata e non fondata sui minori fuori famiglia non serve a tutelare i diritti di bambini e adolescenti». Lo dice il presidente del Centro nazionale Francesco Paolo Occhiogrosso che ritiene necessario intervenire per puntualizzare che le indicazioni riportate non corrispondono a verità.
In relazione a quanto pubblicato da alcuni quotidiani nazionali sul fenomeno dei minorenni fuori famiglia in Italia e sugli esiti della legge 149/2001 [2], che ha portato alla chiusura degli istituti per minori di vecchia concezione, i cosiddetti ‘orfanotrofi’, il presidente del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, Francesco Paolo Occhiogrosso, ritiene necessario intervenire per puntualizzare che le indicazioni riportate non corrispondono a verità.
Stigmatizza inoltre che le informazioni diffuse risultano esasperate, sia sul piano quantitativo che qualitativo, e danno adito a una drammatizzazione che certo non giova alla tutela dei bambini nè all'impegno di chi attende alle loro cure.
(Gli articoli in questione sono consultabili nella rassegna nazionale tematica [3] in data 20 ottobre 2008)
Dal quadro conoscitivo elaborato dal Centro nazionale sulla base dei dati ufficiali (Istat e Ministeri) risulta infatti che i bambini e gli adolescenti fuori famiglia non superano il numero complessivo di 12 mila, per la parte di loro che vive in comunità residenziali, e di 13 mila, per coloro che vivono in affidamento familiare. Questi dati sono noti da tempo ai giornalisti che si occupano di temi sociali e che non hanno mancato di fare inchieste per approfondimenti e verifiche.
L’Italia non vive quindi un fenomeno di abbandono morale e materiale dell’infanzia perché ai ragazzi in difficoltà e alle loro famiglie i servizi territoriale assicurano sostegno e assistenza. E i bambini e gli adolescenti che si trovano temporaneamente in comunità e in affidamento familiare non sono abbandonati a vagare per strada da soli.
Non si può poi parlare di orfani, che in Italia rappresentano ormai una percentuale infinitesimale dei ragazzi "fuori famiglia", ma di bambini e adolescenti che in massima parte hanno genitori o parenti esercitanti la potestà genitoriale e non possono quindi essere adottati.
Quanto ai minorenni adottabili, si tratta soprattutto di adolescenti per i quali i tribunali incontrano difficoltà per il reperimento di famiglie che li accolgano.
Le comunità di accoglienza per minori e le famiglie affidatarie costituiscono oggi un indubbio progresso nel sistema di tutela dei minori rispetto all'intervento che si aveva in passato, con il collocamento in istituti assistenziali anonimi e spersonalizzanti. Tali istituti, proprio per questa ragione non favorivano l'adeguato sviluppo della personalità dei ragazzi.
La legge 149/2001 non ha risolto tutti i problemi ma ha certo fatto fare un passo avanti a rendere più concreto il diritto di ogni bambino a vivere in famiglia.