La Giornata mondiale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf), che ricorre il 6 febbraio, mira a diffondere una maggiore consapevolezza su questa pratica lesiva dei diritti umani che colpisce milioni di bambine, ragazze e donne, in tutto il mondo, con conseguenze gravissime sulla loro salute fisica e psichica. Tema dell’edizione 2024 della ricorrenza, istituita dall’Onu, La sua voce. Il suo futuro. Investire nei movimenti guidati dalle sopravvissute per porre fine alle mutilazioni genitali femminili.
«Sebbene sia concentrato soprattutto in 30 paesi in Africa e Medio Oriente – si legge nel sito delle Nazioni Unite -, il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili è un problema universale, diffuso anche in alcuni paesi in Asia e America Latina. Le mutilazioni genitali femminili continuano a essere presenti fra le popolazioni immigrate che vivono in Europa occidentale, America del Nord, Australia e Nuova Zelanda. Negli ultimi 25 anni, la diffusione delle Mgf è diminuita a livello globale. Al giorno d’oggi, le probabilità che una ragazza subisca Mgf sono diminuite di un terzo rispetto a 30 anni fa. Nonostante questi dati rappresentino un risultato positivo, le attuali crisi umanitarie come epidemie, cambiamenti climatici e conflitti armati potrebbero causare un rallentamento verso il raggiungimento della parità di genere e l’eliminazione delle Mgf entro il 2030».
Tante le iniziative promosse da istituzioni e altre realtà in occasione della Giornata. Eccone alcune.
L’Associazione italiana donne per lo sviluppo (Aidos) ha lanciato una guida (in inglese) su come coinvolgere uomini e ragazzi per mettere fine alle mutilazioni genitali femminili. «La violenza di genere – si legge nel sito dell'associazione - è un fenomeno strutturale radicato nelle relazioni di potere diseguale tra i generi. Paradossalmente, però, gli uomini sono raramente chiamati in causa nei progetti per contrastare la violenza di genere, nonostante siano proprio loro a perpetrarla. Quando si tratta di mutilazioni genitali femminili (Mgf), la sfida è ancora più ardua. Infatti sono spesso (ma non sempre) eseguite da donne e, di conseguenza, nei primi progetti che si occupavano del contrasto alla pratica gli uomini non venivano coinvolti. Questi ultimi, invece, possono mettere in discussione la loro posizione e il loro privilegio per contribuire al cambiamento e all’abbandono delle Mgf. Questo processo può essere favorito in vari modi, uno dei quali è la decostruzione degli stereotipi di genere, soprattutto con i giovani in contesti educativi formali e informali o organizzando seminari per adulti per affrontare la mascolinità tossica». La guida è disponibile sul sito di Aidos, nella notizia dedicata.
Un invito a riflettere sul tema della ricorrenza arriva anche dal seminario di confronto e sensibilizzazione organizzato dalla onlus Cidis in collaborazione con il Centro regionale per la salute globale della Regione Umbria, che si svolge a Perugia (Centro pari opportunità della Regione Umbria, via Giuseppe Mazzini 21). Il programma è pubblicato sul sito di Cidis, nella pagina dedicata.
Summit itinerante sulle mutilazioni genitali femminili è l’incontro promosso dall’Università degli studi di Palermo e altre realtà, che si tiene nella città capoluogo della Sicilia (Aula magna del Palazzo Steri, piazza Marina 61). Il programma è online sul sito dell’Università, nella pagina dedicata.
La onlus WeWorld ha pubblicato una notizia che riporta dati e informazioni sul fenomeno.
Da segnalare, inoltre, il progetto CHAT Plus (CHanging Attitude Plus), realizzato dalla Fondazione l’Albero della Vita insieme ad altri partner e cofinanziato dall’Unione europea. L’obiettivo è quello di prevenire le mutilazioni genitali femminili in Europa attraverso l’attivazione dei giovani, invitati a promuovere un cambiamento di attitudine e un nuovo dialogo sulle Mgf. Le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito della fondazione, nella pagina dedicata.
Per approfondire il tema della Giornata dal punto di vista giuridico proponiamo l'inquadramento normativo realizzato dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza.
Altri materiali e notizie si trovano su questo sito alla tematica Mutilazioni genitali femminili, raggiungibile dal menù di navigazione “Temi”.