L’impatto della scarsità d’acqua sui bambini in Medio Oriente e Nord Africa, rapporto Unicef

08/09/2021 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Quasi 9 bambini su 10 in Medio Oriente e Nord Africa vivono in aree a stress idrico alto o estremamente alto. Una situazione che ha ripercussioni molto pesanti sulla salute, la nutrizione, lo sviluppo cognitivo e i mezzi di sostentamento futuri. Il nuovo rapporto dell’Unicef Running Dry: the impact of water scarcity on children in the Middle East and North Africa rivela che circa 66 milioni di persone nella regione del Medio Oriente e Nord Africa - quella con la maggiore scarsità d’acqua nel mondo - non hanno servizi igienici di base e solo una percentuale estremamente bassa di acque reflue viene trattata adeguatamente.

«Il rapporto, pubblicato in occasione della Settimana Mondiale dell’Acqua – si legge nel sito dell’Unicef - sottolinea i fattori fondamentali che sono dietro alla scarsità idrica nella regione, fra cui una domanda agricola in crescita e l’aumento delle terre irrigate utilizzando le falde acquifere. Mentre a livello globale l’agricoltura rappresenta circa il 70% dell’utilizzo idrico, questa percentuale nella regione del Medio Oriente e Nord Africa è di oltre l’80%. Ulteriori fattori che contribuiscono alla scarsità idrica: il conflitto, soprattutto in Siria, Yemen e Sudan; la migrazione della popolazione da aree rurali ad aree urbane; la crescita della popolazione; una scarsa gestione dell’acqua; infrastrutture idriche in deterioramento e problemi di governance».

Secondo quanto evidenziato dall’indagine, i conflitti e l’instabilità politica ed economica della regione hanno aumentato la domanda di fonti d’acqua di emergenza, come il trasporto, che aggravano ulteriormente l’esaurimento delle falde acquifere. «Anche se non è l’unica ragione della scarsità d’acqua, il cambiamento climatico provoca minore pioggia per l’agricoltura e il deterioramento della qualità delle riserve d’acqua dolce a causa del trasferimento di acqua salata nelle falde acquifere d’acqua dolce e l’aumento delle concentrazioni di inquinamento».

Il rapporto è disponibile sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata.

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