S’intitola Non si tratta solo di migranti il nuovo Rapporto Immigrazione realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, una fotografia sui «diversi ambiti di vita che vedono i cittadini stranieri accanto a quelli italiani: il lavoro, la famiglia, la scuola, la salute, la devianza, l’appartenenza religiosa».
I dati sulle famiglie rivelano che i bambini nati da genitori entrambi stranieri (14,9% del totale delle nascite) erano, nel 2018, 65.444, in calo rispetto al 2017 (-3,7%), anche per effetto della diminuzione dei nuovi arrivi e quindi dei flussi femminili in entrata.
Il focus sulla scuola evidenzia che nell’anno scolastico 2017/2018 gli alunni stranieri erano 841.719 (9,7% della popolazione scolastica totale), in aumento di 16 mila unità rispetto all’anno scolastico 2016/2017. Il maggior numero di studenti con cittadinanza non italiana si registra tra i banchi della scuola primaria.
«L’incidenza degli alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica – si legge nella sintesi del rapporto - varia in modo significativo in ragione della maggiore capacità attrattiva nei confronti delle famiglie straniere di alcune regioni e province». La Lombardia è la regione con il più alto numero di alunni con cittadinanza non italiana (213.153); seguono Emilia-Romagna, Veneto, Lazio, Piemonte e Toscana.
«Sebbene l’aumento degli alunni stranieri rimanga un trend costante – si spiega nella sintesi -, procede a ritmo rallentato da oltre sei anni, anche a causa della crisi economica, che ha portato molte famiglie immigrate in Italia a spostarsi verso i Paesi del Nord Europa o a fare ritorno al Paese d’origine, mentre la crescita, seppure limitata, è sostenuta da una nuova tipologia di allievi, i minori stranieri non accompagnati, di cui non si conoscono i dati esatti nelle iscrizioni scolastiche. Il loro aumento, con gli arrivi via mare, pone nuove questioni organizzative e didattiche alle scuole».