Il cinema e la rappresentazione del maltrattamento e dell'abuso intrafamiliare
Sembrerà provocatorio affermare che la rappresentazione che il cinema ha proposto negli ultimi decenni dell’abuso e del maltrattamento su bambini e adolescenti
è probabilmente più fedele alla realtà di quella offerta dagli altri media ma, per molti versi, è proprio così. Mentre televisione e giornali spesso individuano i responsabili di questi atti in persone malate (nei pedofili, ad esempio, un tema affrontato in film come Mystic River o The Woodsman – Il segreto) ed estranee al nucleo familiare del minore, il cinema ha saputo scavare (a volte anche compiacendosene, com’è nella sua natura spetacolare) tra le pieghe di quella normalità familiare che si fa insospettabile coacervo di tensioni represse, mettendo a nudo un fenomeno che, come dimostrano tutti gli studi, si annida spesso tra le mura domestiche. Il maltrattamento fisico di un minore non è quasi mai il tema centrale di un film (con la significativa eccezione di El Bola), spesso perché è legato a contesti sociali degradati nei quali è associato a problematiche altrettanto serie (in La promesse, Padre padrone, Ci sarà la neve a Natale? il maltrattamento è collegato allo sfruttamento della manodopera minorile), per la sua natura di “corollario” di altre forme di abuso forse persino più gravi.
Se, infatti, nei casi di maltrattamento fisico la violenza è tangibile e facilmente individuabile, altre volte il maltrattamento agisce in maniera sotterranea, assumendo i connotati della denigrazione o svalutazione quotidiana (Matilda 6 mitica, Fuga dalla scuola media), dell’indifferenza e dell’incomprensione (Family Life, L’attimo fuggente), della colpevolizzazione dissimulata (I quattrocento colpi, Gente comune). Spesso integrato all’interno di dinamiche familiari consolidate e apparentemente normali, questo tipo di maltrattamento emerge nei film in cui il confine tra abuso vero e proprio e comportamenti a rischio si fa incerto: tanto un atteggiamento iperprotettivo (Il giardino delle vergini suicide, La mela, Autunno) quanto uno eccessivamente permissivo, che confidi troppo sul senso di responsabilità del minore (Voltati Eugenio, L’albero delle pere) o sulla sua capacità di affrontare la realtà senza la guida di un adulto (I bambini ci guardano, Germania anno zero, Incompreso – Vita col figlio), possono sfociare in abuso nel caso in cui ne impediscano, ritardino o distorcano la crescita.
Se tali forme di maltrattamento derivano dell’incapacità dei genitori di stabilire un rapporto affettivo con i figli, l’abuso sessuale è la versione distorta e morbosa di questo scambio: a volte il cinema sembra aver preso alla lettera tale interpretazione, presentando l’incesto tra madri e figli maschi come un atto tollerabile, se non addirittura benefico (La luna, Soffio al cuore), più spesso è sotto la coltre di apparente normalità borghese e sui meccanismi di dissimulazione dell’incesto come sistema di autodifesa dagli stessi minori che alcuni film hanno puntato l’attenzione (Zona di guerra, Happiness, Il dolce domani), confermando che ogni tipo di abuso (e quello sessuale più di ogni altro) perpetrato tra le mura domestiche ferisce il minore materialmente, psicologicamente, ma soprattutto moralmente, incrinando quel rapporto di fiducia verso i genitori fondamentale per affrontare le sfide della vita.
QUANDO LA VIOLENZA LASCIA IL SEGNO
Film nei quali il maltrattamento fisico è il primo passo verso altre forme di abuso.
- 1. Mouchette – Tutta la vita in una notte di Robert Bresson, 1967, Francia
- 2. Gli anni in tasca di François Truffaut, 1976, Francia
- 3. Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani, 1977, Italia
- 4. Voci lontane... sempre presenti di Terence Davies, 1988, Gran Bretagna
- 5. La promesse di Jean-Pierre e Luc Dardenne, 1996, Belgio/F/Tunisia/Lussemburgo
- 6. Ci sarà la neve a natale? di Sandrine Veysset, 1996, Francia
- 7. El bola di Achero Mañas, 2000, Spagna
- 8. Evil il ribelle di Mikael Hafstrom, 2003, Svezia
GENITORI IPERPROTETTIVI O "IPER-PROIETTIVI”
Film nei quali la famiglia tende a soffocare i figli nel tentativo di tutelarli o tende a proiettare su di essi le proprie ambizioni.
- 9. Bellissima di Luchino Visconti, 1951, Italia
- 10. Shine di Scott Hicks, 1996, Australia/Gb
- 11. La mela di Samira Makhmalbaf, 1998, Iran
- 12. Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola, 1999, USA
- 13. Autunno di Nina Di Majo, 1999, Italia
- 14.Caterina va in città di Paolo Virzì, 2003, Italia
- 15. School of Rock di Richard Linklater, 2003, USA
- 16. Il miracolo di Edoardo Winspeare, 2003, Italia
GENITORI DISTRATTI
Quando i genitori contano eccessivamente sulla forza d’animo e sul senso di responsabilità dei figli.
- 17. I bambini ci guardano di Vittorio De Sica, 1944, Italia
- 18. Germania anno zero di Roberto Rossellini, 1948, Italia
- 19. Mary Poppins di Robert Stevenson, 1964, USA
- 20. Incompreso – Vita col figlio di Luigi Comencini, 1966, Italia
- 21. Voltati Eugenio di Luigi Comencini, 1980, Italia
- 22. L’albero delle pere di Francesca Archibugi, 1998, Italia
- 32. Ricomincia da oggi di Bertrand Tavernier, 1999, Francia
- 23. Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano di François Dupeyron, 2003, Francia
L'ORCO TRA LE MURA DOMESTICHE
La doppia tendenza dei film sull’incesto tra ricerca dello scandalo e denuncia accorata.
- 24. Lolita di Stanley Kubrick, 1962, USA
- 25. Soffio al cuore di Louis Malle, 1971, Francia
- 26. La luna di Bernardo Bertolucci, 1979, Italia/USA
- 27. Out of the Blue di Dennis Hopper, 1981, USA
- 28. Il dolce domani di Atom Egoyan, 1997, Canada
- 29. Festen – Festa in famiglia di Thomas Vinterberg, Danimarca, 1998
- 30. Happiness di Todd Solondz, 1998, USA
- 31. Ken Park di Larry Clark, 2002, USA
- 32. Ma mère di Christophe Honoré, 2004, Francia/Portogallo/Spagna
- 33. Volver di Pedro Almodóvar, 2006, Spagna
Fabrizio Colamartino
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