Il percorso di lettura di questo numero è stato curato da Sara Mazzucchelli e Maria Letizia Bosoni – ricercatrici in Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano, rispettivamente alla Facoltà di Psicologia e alla Facoltà di Scienze della formazione. Partendo dai dati di contesto sulla contrazione delle nascite, sull’aumento delle famiglie con un unico figlio e sulle trasformazioni demografiche (invecchiamento della popolazione), le autrici richiamano l’attenzione sul fatto che la questione della conciliazione famiglia e lavoro è tutt’altro che risolta e presente nell’agenda politica europea e che comincia ora a essere considerata come un life long task, che non interessa più solo i genitori con bambini piccoli ma riguarda le differenti transizioni familiari (figli piccoli, in età scolare, adolescenti) e intreccia le generazioni. Nell’analizzare il rapporto famiglia-lavoro emergono differenti posizioni teoriche concernenti prevalentemente l’impatto del lavoro sulla famiglia e il bilanciamento tra vita lavorativa e privata. Tutte queste posizioni appaiono però accomunate da un punto fondamentale: la concettualizzazione del rapporto famiglia-lavoro come di un rapporto tra due sfere distinte, conflittuali o comunque non relazionabili per le diversità insite e caratterizzanti ciascuna di esse. Per affrontare la questione, le autrici propongono invece una prospettiva relazionale, che configura nuove forme d’interscambio tra la sfera familiare e lavorativa, anziché tematizzarne la distanza, il conflitto. Tale prospettiva determina una ridefinizione della questione della conciliazione: è la relazione tra famiglia e lavoro il fulcro dell’attenzione, non il singolo ambito.
Nel percorso filmografico a cura di Annamaria Poli – Ricercatore e docente di Cinema e arti visive al Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli studi di Milano Bicocca – la ricerca di opere cinematografiche in merito al tema delle politiche di conciliazione si rivela subito un’indagine complessa e articolata poiché, nella storia del cinema, il tema delle politiche di conciliazione, raccontato in modo specifico ed esaustivo, sembra essere quasi assente. Per tale motivo, la selezione dei film è guidata da una lettura esegetica trasversale e più ampia del loro contenuto: quelli citati sono titoli significativi e soprattutto rappresentativi di un'idea, seppur parziale, delle problematiche sociali derivanti dall’assenza di politiche di conciliazione vita-lavoro; assenza che è da sempre la causa di un carico maggiore di lavoro per la donna lavoratrice. La figura femminile è al centro di ogni pellicola scelta, nei suoi ruoli di lavoratrice, moglie, madre, figlia e donna, collegata a temi come lo sfruttamento del lavoro minorile e il frequente impiego delle donne in numerose e pesanti realtà lavorative. I film proposti per questo percorso filmografico appartengono a differenti generi del cinema: vengono menzionati numerosi documentari d’epoca e alcuni più attuali, alcune commedie brillanti e un film drammatico. Ogni pellicola, citata in ordine cronologico, racconta e rimarca che nell’arco di più di un secolo la condizione femminile non ha subito importanti trasformazioni.
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