Bullismo e cyberbullismo, i dati dell’Osservatorio indifesa

10/02/2022 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Un adolescente su due ha subito atti di bullismo, un fenomeno che, insieme al cyberbullismo, è tra i principali rischi percepiti dai ragazzi. Lo rivelano i dati raccolti dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay, che coinvolge anche la community online di studenti ScuolaZoo. All’indagine hanno partecipato più di 1700 giovani dai 14 ai 26 anni in tutta Italia.

Le nuove generazioni sono consapevoli dei pericoli del web: ben 7 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete. A preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo (68,8%), seguito da revenge porn (60%), furto di identità (40,6%) e stalking (35%), ma anche l’alienazione dalla vita reale (32,4%) con la creazione di modelli e standard irraggiungibili è fonte di enorme frustrazione. Al di fuori degli schermi virtuali, invece, il 50% degli adolescenti dice di aver paura di subire violenza psicologica e bullismo (44%).

Emerge chiaramente anche il fortissimo disagio psicologico causato, o esasperato, dai due anni di pandemia: il 37,5% degli intervistati teme l’isolamento sociale, il 35% ha paura di soffrire di depressione e il 22% di solitudine.

L’88% dei partecipanti all’indagine afferma di sentirsi solo o molto solo (un dato in linea con quello espresso l’anno scorso quando la percentuale registrata era del 93%). Il 31% dice di non sentirsi ascoltato in famiglia, il 30% non si sente amato, mentre il 29,2% non frequenta luoghi di aggregazione.

«Dalle risposte dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato all’Osservatorio – si legge nel sito di Terre des Hommes - emerge tutto il dolore provocato da bullismo e cyberbullismo, così come la sofferenza per la profonda solitudine provata in questo momento storico, tuttavia non mancano suggerimenti, riflessioni e stimoli proposti dai più giovani per combattere questi problemi».

Gli adolescenti sono preoccupati per la loro salute mentale e chiedono a gran voce che il loro disagio venga considerato seriamente da parte degli adulti (insegnanti e genitori in primis).

I giovani intervistati, inoltre, considerano fondamentale parlare sempre di più di questi temi con i coetanei, poter fare corsi di educazione all’emotività e partecipare a più iniziative di sensibilizzazione.

Ragazzi e ragazze riconoscono l’importanza di iniziare fin da subito a insegnare a bambini e bambine una cultura di rispetto e accoglienza verso l’altro e tra le proposte avanzate compare anche quella di coinvolgere i principali social network richiedendo loro di rafforzare i meccanismi di segnalazione di contenuti inappropriati.

I dati sono disponibili sul sito di Terre des Hommes, nel comunicato stampa dedicato.

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