Voto in condotta: cambiano le regole

02/02/2009

A scuola cambiano le regole sulla valutazione del comportamento degli studenti. A stabilirlo è il decreto n. 5 del 16 gennaio, emanato dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Mariastella Gelmini, che ridefinisce, a partire dall'anno scolastico 2008/2009, i criteri di valutazione del comportamento degli studenti delle scuole secondarie inferiori e superiori.

Secondo quanto previsto dal decreto, pubblicato il 21 gennaio, la valutazione del comportamento, espressa collegialmente dal Consiglio di classe, concorre a definire la valutazione complessiva degli studenti, che sarà, quindi, il risultato non solo del voto sui singoli apprendimenti, ma anche del voto in condotta, espresso in decimi.

Ma in quali casi può essere attribuita una votazione insufficiente? Il voto in condotta inferiore alla sufficienza può essere attribuito dal Consiglio di classe soltanto in presenza di comportamenti di particolare e oggettiva gravità, riconducibili alle fattispecie per le quali lo statuto delle studentesse e degli studenti e i regolamenti di istituto prevedano l'irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l'allontanamento temporaneo dello studente dalla scuola per periodi superiori a quindici giorni.

L'attribuzione del voto inferiore alla sufficienza presuppone che il Consiglio di classe abbia accertato che lo studente, nel corso dell'anno, abbia ricevuto almeno una sanzione disciplinare di questo tipo, e successivamente non abbia dimostrato cambiamenti apprezzabili nel proprio comportamento.

A questo proposito il decreto chiarisce che la valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e crescita civile e culturale dello studente in ordine all'intero anno scolastico. Lo studente che riporta una valutazione di insufficienza in sede di scrutinio finale, automaticamente non verrà ammesso al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del ciclo di studi.

Il decreto stabilisce, inoltre, che gli istituti scolastici sono tenuti a curare con particolare attenzione l'elaborazione del Patto educativo di corresponsabilità – un patto sui corretti comportamenti da tenere a scuola che istituti, famiglie e studenti sono chiamati a sottoscrivere all'inizio dell'anno scolastico -, il coinvolgimento e l'informazione delle famiglie sulla condotta dei  figli. (bg)

 

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