Un viaggio per parole e immagini nei mutamenti che hanno interessato la condizione infantile dal 1871 a oggi: è Bambini d’Italia, un volume nato dalla collaborazione tra la Società italiana di pediatria (Sip) e l'agenzia Ansa, che racconta per immagini l'essere bambino nell'Italia di ieri e di oggi.
Dall'inizio del Regno d'Italia ai giorni nostri, con un'appendice dedicata ai bambini di domani, il volume sceglie quattro ambiti da raccontare e illustrare con contributi scritti e immagini storiche tratte dall'archivio Ansa. «Raccontare come siamo cambiati non è facile, sembrano essere passati millenni tante e tali sono state le trasformazioni che hanno segnato questi 150 anni di Italia unita», scrive nell'introduzione Alberto Ugazio, presidente della Sip. «Abbiamo chiesto ad alcuni esperti di accompagnarci in questo percorso, sapendo che la forza delle parole non può uguagliare quella delle immagini: quelle dei bimbi che pranzavano nelle colonie, o davanti all’asilo delle suore con il piatto per la mensa che portavano da casa, o del neonato in una delle prime, enormi incubatrici»: immagini che, secondo il pediatra, «non hanno bisogno di commenti».
Bambini d'Italia si snoda attraverso quattro capitoli: L’alimentazione del bambino in Italia, a cura di Giovanni Corsello, vice presidente SIP; Il bambino, il gioco, la scuola, curato da Maria Giuseppina Gregorio, della commissione di storia della pediatria SIP; Il bambino in ospedale, realizzato da Patrizia Cincinnati, della commissione di storia della pediatria SIP); Il bambino e i media, a cura dell'Ansa. Chiude il libro un intervento di Fabio Sereni, professore emerito di pediatria all'università di Milano, sul contributo dato dall'Italia all'evoluzione della medicina pediatrica in Europa.
Nella sua introduzione, il direttore dell'Ansa Luigi Contu scrive: «Ci imbattiamo tutti i giorni con fatti di cronaca che hanno a che fare con i minori, e la nostra attenzione nei loro confronti in questi ultimi decenni è sempre aumentata: non solo perché sono un campanello di allarme della nostra società ma perché è cresciuta la consapevolezza che sono un soggetto collettivo decisivo per la nostra cultura e perché i loro diritti sono i nostri».
A suggellare l'excursus storico e lanciare lo sguardo verso il futuro provvedono le due appendici finali di Bambini d'Italia. La prima, intitolata Il mondo di Internet, opportunità e rischi per bambini e adolescenti, punta l'attenzione sui giovanissimi visti come «maggiori fruitori della Rete con tutti i vantaggi e gli svantaggi che essa offre». In due diverse interviste, Federico Tonioni, responsabile dell’Ambulatorio per la Dipendenza da Internet del Policlinico Gemelli di Roma, e Alberto Tozzi, pediatra del Bambin Gesù, esperto di internet e tecnologie multimediali, fanno il punto sul rapporto, a volte distorto, tra adolescenti e nuove tecnologie e sulle opportunità, anche didattiche, che il web sta iniziando a svelare negli ultimi anni.
Nella seconda appendice, invece, l'attenzione è puntata su I nuovi italiani grazie a un'intervista con Salvatore Geraci, dell'area Sanitaria Caritas di Roma su minori immigrati, seconde generazioni e il difficile processo di integrazione nella nostra società. «È interesse di tutti noi che i minori immigrati siano integrati. I bambini figli degli immigrati, le seconde generazioni, saranno i nuovi italiani e il Paese ne ha bisogno – dice Geraci - La loro presenza è necessaria per sostenere la natalità, ma non sarà sufficiente se da parte delle politiche di sostegno non ci sarà una risposta concreta alle famiglie».
«Questo libro – conclude Ugazio - vuole aiutare a non dimenticare i progressi fatti non solo sul piano della lotta alle malattie carenziali e infettive, ma anche sul piano dei diritti sociali: vuol essere un contributo per poter affrontare i problemi di oggi – la disgregazione della famiglia, la solitudine, l’obesità – con la memoria del passato, evitando strumentalizzazioni sempre facili quando sui parla di bambini». (mf)