In tv le adozioni raccontate dai genitori

25/02/2010

Andrà in onda stasera, su La7, la docufiction sull'adozione internazionale Mamma ha preso l'aereo, racconto dal vivo del percorso di alcune coppie italiane, filmate dal momento dell'“abbinamento”, quando viene consegnata loro la foto del bambino che verrà adottato, fino all'incontro nel paese straniero e al rientro in Italia.

Ancora prima di andare in onda le sei puntate del programma – un'idea di Chiara Salvo e Giulia Cerulli realizzata con la collaborazione di Cifa onlus, ente autorizzato allo svolgimento di procedure di adozione internazionale - hanno già suscitato diverse polemiche.

I dubbi sulla trasmissione – una novità nel panorama televisivo italiano - provengono da voci diverse (magistrati, psicologi, genitori) e riguardano vari aspetti, fra cui la tutela della privacy dei minori. I volti dei bambini, infatti, non sono schermati, né sono “protetti” i momenti più intimi del percorso di adozione. Il bambino più piccolo, protagonista della prima puntata, ha dieci mesi, mentre gli altri hanno fra i sette e i dieci anni.

Su questo punto la vicepresidente della Commissione per le adozioni internazionali Daniela Bacchetta – che ha incontrato le autrici per discutere sull'opportunità della docufiction – spiega che «la decisione di dare o meno il consenso alla diffusione delle immagini dei minori spetta ai loro legali rappresentanti, in questo caso i genitori adottivi, che hanno rilasciato le autorizzazioni richieste. La Commissione, comunque, non ha poteri censori sulla realizzazione del programma».

Riguardo alla scelta di parlare di adozioni internazionali con una docufiction precisa: «la trasmissione non può essere criticata negativamente a priori. I rischi sono quelli che comporta qualsiasi diffusione della propria immagine. Dopo la messa in onda vedremo se il programma presenterà eventuali aspetti di criticità».

Nei filmati le coppie spiegano l'iter burocratico dell'adozione, ma soprattutto raccontano emozioni, sentimenti e difficoltà. Scene di vita reale che hanno visto i genitori partecipare con trasporto non solo nella fase delle riprese, ma anche nella fase del montaggio: «un lavoro di squadra, fatto insieme alle coppie», racconta Salvo.

L'autrice spiega come è nata l'idea della docufiction. «C'è ancora molta disinformazione sul tema delle adozioni internazionali. Il programma nasce con l'intento di raccontare delle storie d'amore e, allo stesso tempo, informare, cercando di abbattere i pregiudizi».

Gianfranco Arnoletti, presidente di Cifa onlus, precisa che «l'argomento è stato trattato con molta delicatezza». Obiettivo della trasmissione, «stimolare la riflessione e il dibattito sulla cultura dell'adozione. Ci piaceva l'idea che si parlasse di questo tema, spesso affrontato con ipocrisia o timore».

Sul sito di La7 sono attivi un forum e un blog dedicati a Mamma ha preso l'aereo. (bg)