Terres des Hommes: in aumento i reati contro le bambine, anche in Italia

16/11/2015 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Anche in Italia si conferma una triste tendenza che vede salire i reati contro le minorenni; dalle 3.311 del 2004 alle 5.356 del 2014 secondo i dati dell'osservatorio Interforze. La famiglia e la cerchia di persone conosciute sono responsabili nell'80% dei casi. Preoccupante l’esponenziale aumento delle vittime di pornografia minorile, che dal 2004 al 2014 sono cresciute del 569,4% (+24% nell’ultimo anno). Per quasi l’80% dei casi riguardavano bambine e ragazze. I casi di violenza sessuale, compreso quella aggravata, denunciati l’anno scorso sono stati 962, per l’85% femmine.

Sono solo alcuni dei numeri che compaiono nelDossier Indifesa 2015 realizzato da Terres Des Hommes e presentato in occasione della Giornata mondiale delle bambine indetta dall'Onu per l'11 ottobre. Il rapporto ogni anno accende i riflettori sui diritti fondamentali negati a milioni di bambine, vittime di maltrattamenti fisici e psicologici, pedopornografia, tratta, gravidanze e matrimoni precoci, sfruttamento, aborto selettivo, mutilazioni genitali, mancato diritto all'istruzione.

Nel mondo quasi 70 milioni di ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni subiscono abusi e violenze fisiche che ogni anno provocano circa 60mila decessi.

Non mancano comunque alcuni segnali positivi. Tra questi il fatto che la comunità internazionale ha recentemente dichiarato illegali alcune pratiche che, per lungo tempo, venivano etichettate come "elementi culturali": l'Onu ha messo al bando le mutilazioni genitali alla fine del 2014 e da luglio 2015 i matrimoni precoci. A livello globale sono oggi circa 720 milioni le donne che si sono sposate prima della maggiore età. Più di una su tre aveva meno di 15 anni il giorno del matrimonio. Sono soprattutto i paesi dell'Africa sub Sahariana e dell'Asia meridionale quelli in cui è maggiormente diffuso il fenomeno. In molte zone si è fatto qualcosa per arginare i matrimoni precoci, ma in alcuni paesi si continuano a compiere scelte politiche contraddittorie. In Bangladesh ad esempio il governo ha proposto di abbassare l'età legale per sposarsi da 16 a 18 anni. 

Nel mondo si registra un incremento del numero di bambine che vanno a scuola, nel 75% dei Paesi è stata raggiunta la parità di accesso all'istruzione tra maschi e femmine. Restano però comunque 30 milioni di ragazze che non hanno questa opportunità. 

Anche la natalità tra le minorenni diminuisce, ma è un dato che rischia di crescere di nuovo visto che i dati più recenti parlano di un incremento dei matrimoni precoci dopo un periodo di sostanziale arresto. Secondo le stime Unesco se tutte le bambine completassero la scuola primario il numero dei parti precoci si ridurrebbe del 10%. E se tutte le ragazze completassero la scuola superiore la riduzione sarebbe del 59%, ovvero circa due milioni di parti precoci in meno ogni anno. 

In molti paesi, com la Cina e l'India, sono ancora altissimi i numeri degli aborti selettivi e dell'infanticidio femminile. Secondo le stime Onu solo in Asia risulterebbero 117 milioni le bambine mancanti. Un fenomeno che a partire dagli anni '90 si sta espandendo anche nei paesi del Caucaso e dell'est Europa, probabilmente in corrispondenza con un più facile accesso alle ecografie prenatali dopo il crollo dell'Urss.

Il rapporto completo è scaricabile dal sito Terres del Hommes a questo link

Per sostenere la campagna “Indifesa” e sottrarre agli abusi le bambine nel mondo, Terre des Hommes offre la possibilità di contribuire direttamente alla protezione e all’istruzione di una bambina con una donazione di 11 euro al mese (programma SonoIndifesa), ancora, di partecipare per tutto il mese di ottobre, alle aste sulla piattaforma CharityStars.com. I fondi raccolti serviranno per proteggere le bambine schiave domestiche in Perù ed Ecuador, prevenire l’infanticidio delle neonate femmine in India, sostenere l’istruzione delle bambine a rischio di matrimonio precoce in Costa d’Avorio, Mozambico, Zimbabwe o nei teatri di guerra come in Siria, Iraq e Giordania. (fr.cop)