Quando due coniugi europei di nazionalità diverse si separano, nel caso in cui la coppia abbia un figlio e uno dei due decida di tornare nel paese di origine, può succedere che il genitore non affidatario sottragga il minore, oppure che l'affidatario lo trattenga senza l'autorizzazione dell'altro coniuge.
In queste circostanze i genitori possono rivolgersi al mediatore del Parlamento europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori. Una figura poco conosciuta, che costituisce una valida alternativa ai procedimenti giudiziari, non solo perché risparmia ai genitori, ai figli e all'intera famiglia le pesanti ripercussioni emotive di una causa, ma anche perché è una soluzione più rapida e meno costosa. Il mediatore favorisce il raggiungimento di un accordo volontario tra il genitore che ha sottratto il figlio e l'altro genitore. Un ruolo delicato, che chiama in causa competenze diverse per risolvere situazioni giuridiche complesse, disciplinate da convenzioni internazionali - fra cui il documento più importante e completo è costituito dalla convenzione dell'Aja del 25 ottobre 1980, ratificata dall'Italia con legge 15 gennaio 1994 n. 64 – e dal regolamento del Consiglio europeo n. 2201 del 27 novembre 2003 (Bruxelles II bis). Una volta accettato e firmato dalle parti, l'accordo può essere comunicato al tribunale, che ne ufficializza i termini con un'ordinanza riconosciuta e applicabile in altri paesi. Per ciascun caso il mediatore del Parlamento europeo sovrintende alla designazione di un comitato di mediatori, cercando di fare in modo, per quanto possibile, che sia composto da una donna e da un uomo, da un giurista e da un altro esperto (psicologo, sociologo o altro), che parlino entrambi le lingue delle parti coinvolte nella controversia. Durante la procedura di mediazione si cerca la soluzione migliore per l'intera famiglia, ma in particolare per il minore. Compito del mediatore, infatti, è quello di vigilare affinché sia rispettato l'interesse superiore del bambino sottratto. Un interesse che, come stabilisce l'articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, deve essere considerato preminente «in tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private». La carica di mediatore, istituita nel 1987 su iniziativa di Lord Plumb, è attualmente ricoperta dall'onorevole Evelyne Gebhardt. Sul fenomeno della sottrazione internazionale di minori da parte dei genitori il Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza ha elaborato alcuni dati del Ministero di giustizia, consultabili nelle tavole allegate. I dati, relativi al 2007, riguardano, rispettivamente, le istanze pervenute all'ufficio dell'Autorità centrale italiana secondo la tipologia di istanza e il numero di minori coinvolti, le istanze di rimpatrio pervenute allo stesso ufficio secondo la persona responsabile della sottrazione e il richiedente il rimpatrio del minore e, infine, i minori per cui è stata effettuata un'istanza pervenuta all'ufficio secondo il tipo di istanza, il Paese e il sesso del minore. (bg)
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