Smartphone e tablet sempre più diffusi tra i giovani

Aumentano gli utenti del web, soprattutto fra i giovani, continuano a crescere i social network e sono sempre di più gli under 30 che usano smartphone e tablet. Il dodicesimo rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione L'economia della disintermediazione digitale, presentato a Roma il 26 marzo scorso, traccia il bilancio della grande trasformazione dei media dell'ultimo decennio.

«In gran parte gli italiani ritengono che le nuove tecnologie digitali, che mettono gli utenti a diretto contatto con i loro interlocutori o con i servizi di loro interesse, evitando l'intermediazione di altri soggetti, abbiano portato significativi miglioramenti», si legge nella sintesi del volume.

Il riferimento è alla disintermediazione digitale, richiamata nel titolo del rapporto. Un fenomeno che ha assunto un ruolo importante negli anni della crisi: «gli italiani hanno evitato di spendere su tutto, ma non sui media connessi in rete, perché grazie ad essi hanno aumentato il loro potere di disintermediazione, che ha significato un risparmio netto finale nel loro bilancio personale e familiare. Usare internet per informarsi, per prenotare viaggi e vacanze, per acquistare beni e servizi, per guardare film o seguire partite di calcio, per entrare in contatto con le amministrazioni pubbliche o svolgere operazioni bancarie, ha significato spendere meno soldi o anche solo sprecare meno tempo: in ogni caso, guadagnare qualcosa».

Il rapporto rivela che nel 2015 gli utenti di Internet (aumentati del 7,4 per cento rispetto al 2013) sono il 70,9 per cento della popolazione italiana. Ma solo il 5,2 per cento si connette con banda ultralarga.

Sempre negativo, invece, il trend per la carta stampata: meno 1,6 per cento i lettori dei quotidiani rispetto al 2013. Tengono i settimanali e i mensili, mentre sono in crescita i contatti dei quotidiani on line (più 2,6 per cento) e degli altri portali web di informazione (più 4,9 per cento). Dopo la grave flessione degli anni passati, non si segnala una ripresa dei libri (meno 0,7 per cento): gli italiani che ne hanno letto almeno uno nell'ultimo anno sono solo il 51,4 per cento del totale, e gli e-book contano su una utenza ancora limitata all'8,9 per cento della popolazione.

Vediamo adesso alcuni dati che riguardano i giovani.

La quota di internauti arriva, in questo caso, al 91,9 per cento. È iscritto a Facebook il 77,4 per cento degli under 30, mentre il 72,5 per cento usa YouTube. La smart tv è seguita dal 16,2 per cento dei giovani tra i 14 e i 29 anni e la web tv dal 40,7 per cento. L'85,7 per cento usa telefoni smartphone e il 36,6 per cento ha un tablet. Diversa la tendenza per quanto riguarda la carta stampata: i giovani lettori di quotidiani sono infatti solo il 27,5 per cento.

Quali strumenti prediligono gli under 30 per informarsi? Ai primi tre posti ci sono, nell'ordine, Facebook (71,1 per cento), Google (68,7 per cento) e i telegiornali (68,5 per cento).

Il rapporto conferma la permanenza di grandi distanze tra i consumi mediatici dei giovani e quelli degli anziani. Ecco qualche esempio: gli internauti over 65 sono il 27,8 per cento, a fronte del 91,9 per cento dei 14-29enni; il 14,3 per cento per cento degli anziani è iscritto a Facebook, a fronte del 77,4 per cento dei giovani; solo il 13,2 per cento degli over 65 usa telefoni smartphone, a fronte dell'85,7 per cento degli under 30. (bg)