Sicurezza alimentare e nutrizione nel mondo, rapporto Onu 2024

30/08/2024 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
copertina del rapporto The State of Food Security and Nutrition in the World 2024

Nel 2023 circa 733 milioni di persone hanno sofferto la fame, ovvero una persona su undici in tutto il mondo e una persona su cinque nella sola Africa. Il nuovo rapporto The State of Food Security and Nutrition in the World 2024 (Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2024) evidenzia il grave ritardo nel raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile 2, “Fame zero”, entro il 2030.  

Il rapporto – realizzato da cinque agenzie delle Nazioni Unite (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, Unicef, Organizzazione mondiale della sanità e Programma alimentare mondiale) - mostra che il mondo è arretrato di 15 anni, precipitando a livelli di sottoalimentazione paragonabili a quelli del 2008-2009.

«Nonostante alcuni progressi ottenuti in aree specifiche, quali il ritardo della crescita e l’allattamento al seno esclusivo – si legge nel sito dell’Unicef -, un numero preoccupante di persone continua a essere vittima dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, in un contesto in cui i livelli globali della fame sono rimasti stazionari per tre anni consecutivi, con un numero di affamati compreso tra 713 e 757 milioni di persone nel 2023, pari a circa 152 milioni di persone in più rispetto al 2019, considerando la fascia media (733 milioni)».

I dati rivelano che il fenomeno della fame continua ad aumentare in Africa, mostra segni di miglioramento in America latina e si è aggravato nell’Asia occidentale, nei Caraibi e nella maggior parte delle sotto-regioni africane.

Un altro grave problema messo in luce dal documento è il mancato accesso a un’alimentazione adeguata: «nel 2023, circa 2,33 miliardi di persone in tutto il mondo hanno dovuto fare i conti con un’insicurezza alimentare da moderata a grave, un dato che non ha mostrato sviluppi positivi di rilievo dopo il picco registrato nel 2020, durante la pandemia Covid-19. Tra questi, circa 864 milioni di individui hanno sofferto di una grave insicurezza alimentare, restando, talvolta, senza cibo per un’intera giornata o più. Questo dato è rimasto ostinatamente alto dal 2020 e, nonostante i miglioramenti osservati in America latina, permangono varie e più ampie criticità, soprattutto in Africa, dove il 58 percento della popolazione è esposta a un’insicurezza alimentare moderata o grave». Occorre considerare, inoltre, anche il mancato accesso a una dieta sana per ragioni economiche, fenomeno che riguarda oltre un terzo della popolazione globale: nel 2022 oltre 2,8 miliardi di persone non hanno potuto permettersi un’alimentazione sana.

Da altri dati emerge che il ritardo della crescita nei bambini sotto i cinque anni, pur scendendo al 22,3%, rimane ancora al di sotto degli obiettivi prefissati.

La pubblicazione evidenzia, allo stesso tempo, l’aumento dell’obesità, fenomeno che interessa tutte le fasce di età, a livello globale.

«I fenomeni dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione stanno peggiorando a causa di una concomitanza di fattori, tra cui la persistente inflazione dei prezzi dei generi alimentari, che continua a erodere i vantaggi economici di un elevato numero di individui in molti paesi. Eventi causali importanti, quali i conflitti, i cambiamenti climatici e i contraccolpi economici, sono sempre più frequenti e violenti. Tali problemi, unitamente ad altri fattori sottesi, come l’inaccessibilità economica a una dieta sana, l’esistenza di ambienti alimentari malsani e la persistenza di disuguaglianze, si manifestano oggi simultaneamente, il che ne amplifica gli effetti individuali».

Il rapporto è disponibile, in inglese, sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata.

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