Si conclude per il 2009 il percorso di assistenza tecnica per i servizi alla prima infanzia destinato alle regioni del Sud Italia. Il terzo e conclusivo modulo dell'itinerario formativo si tiene il 3 e 4 novembre all'Istituto degli Innocenti di Firenze ed è dedicato al tema Identità e componenti del sistema integrato dei servizi.
«Questo seminario avrà un taglio più pratico», spiega Roberta Ceccaroni, funzionaria del Dipartimento per le politiche della famiglia, che ha organizzato il ciclo di incontri d'intesa con la Direzione generale per l'inclusione e i diritti sociali e la responsabilità sociale delle imprese del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. «Oltre ai funzionari regionali di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, sono stati invitati a partecipare anche i funzionari dei Comuni e gli educatori: tra le altre cose affronteremo uno dei nodi focali, cioè le procedure di autorizzazione e accreditamento». Infatti, nelle regioni del Meridione, queste sono uno dei punti deboli dei servizi per la prima infanzia: «Sono procedure che invece facilitano un ruolo di governance da parte dell'ente pubblico e garantiscono una più alta qualità dei servizi».
Nella direzione dell'accreditamento, cioè del possesso di quei requisiti di qualità che permettono a una struttura privata di offrire servizi in convenzione con il Comune, «si stanno orientando gran parte delle Regioni meridionali - spiega il funzionario – perché l'accreditamento permette di aumentare il sistema complementare dei servizi e rafforzare la presenza dei presidi pubblici».
Il programma delle due giornate prevede anche una visita nei servizi educativi di Firenze, Pistoia e San Miniato, che fornirà spunti di discussione da affrontare nella mattina del 4 novembre durante una sessione di approfondimento su Orientamenti per la buona programmazione e organizzazione dei servizi.
Ceccaroni stila un bilancio soddisfacente dell'esperienza di assistenza tecnica nidi che ha puntato a rafforzare la collaborazione tra i vari livelli di governo e garantire l'uniformità dei servizi socioeducativi sul territorio nazionale per i bambini da 0 a 3 anni, in questo momento molto arretrati nel Meridione d'Italia. «Alcune amministrazioni hanno partecipato con assiduità e interesse, con il coinvolgimento di molti funzionari – spiega Ceccaroni – con altre è stato più difficile: ci sono problemi di comunicazione interna e spesso difficoltà a coinvolgere i funzionari e i dirigenti regionali responsabili delle politiche e le procedure per i servizi alla prima infanzia». Ma «affrontare nodi e criticità» è stato uno degli obiettivi del lavoro di quest'anno, orientato «a spingere verso il miglior utilizzo delle risorse messe in campo dal Piano straordinario nidi per gli anni 2007, 2008 e 2009». Il quadro dei servizi per la prima infanzia nelle regioni meridionali non è così diffusamente problematico come si potrebbe pensare: «Il Sud va a due velocità – dice la funzionaria – regioni come Sicilia e Sardegna hanno già ricevuto la terza annualità del piano alla pari delle altre regioni del Centro Nord». Altre invece, «hanno bisogno di aiuto o sono molto indietro»: per esempio, c'è ancora un problema di legislazione regionale in Calabria, «dove non esiste una legge sui servizi per la prima infanzia».
Per l'anno prossimo, anticipa Roberta Ceccaroni, «vogliamo continuare con l'assistenza tecnica attraverso nuovi moduli formativi, un convegno nazionale che sintetizzi il lavoro che abbiamo compiuto in questi tre seminari e continuando a rafforzare l'assistenza sul territorio e la comunicazione attraverso le pagine dedicate nel portale Minori». (mf)
(Foto: credits)
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