Settimo "Atlante dell'infanzia (a rischio)"

28/11/2016 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

In Italia quasi un minore su tre è a rischio di povertà ed esclusione sociale, mentre i bambini di quattro famiglie povere su dieci soffrono il freddo d'inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Sono alcuni dati che emergono dal settimo Atlante dell'infanzia (a rischio) di Save the Children Bambini, Supereroi. Un quadro in chiaroscuro della condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro Paese attraverso analisi, dati geolocalizzati in mappe e l'ascolto di idee e desideri degli adolescenti.
Secondo i dati forniti dall'Atlante, presentato il 16 novembre scorso a Roma, più di un minore su 4 abita in appartamenti umidi e più di un bambino su 20 (tra 1 e 15 anni) non riceve un pasto proteico al giorno e non possiede giochi a casa o da usare all'aria aperta. Quasi un bambino su 10 non può indossare abiti nuovi o partecipare alle gite scolastiche e quasi un bambino su 3 non sa cosa voglia dire trascorrere una settimana di vacanza lontano da casa Più del 13% dei bambini non ha uno spazio adeguato a casa dove fare i compiti e non può permettersi di praticare sport o frequentare corsi extrascolastici.
L'analisi di Save the children si concentra su vari aspetti, fra i quali gli investimenti per l'infanzia e l'impatto della povertà sulla riuscita scolastica e sulla salute dei bambini.
Secondo gli ultimi dati Eurostat sulla spesa sociale in Europa per il 2013, l'Italia destina una quota di spesa sociale all'infanzia e alle famiglie pari alla metà della media europea (4,1% rispetto all'8,5%), mentre i fondi dedicati a superare l'esclusione sociale sono pari appena allo 0,7%, contro una media europea dell'1,9%. La mappa Efficacia del welfare mette inoltre in evidenza che gli interventi di welfare messi in campo dal nostro Paese per il 2014 sono riusciti a ridurre il rischio di povertà per i minori di 18 anni di soli 10 punti percentuali (dal 35% al 25%). Un risultato che ci pone tra gli ultimi nel Vecchio Continente, davanti solo a Romania e Grecia, considerando che mediamente in Europa gli interventi sociali in favore di famiglie e minori riescono a ridurre il rischio di povertà del 15,7%.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, la pubblicazione mette in luce le forti ripercussioni dell'assenza di opportunità e stimoli sulla riuscita scolastica di bambini e ragazzi. Nel nostro Paese un alunno di 15 anni su 4 non raggiunge le competenze minime in matematica e uno su 5 in lettura. La percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, supera la media europea (14,7% contro 11%), nonostante negli ultimi 10 anni il tasso di dispersione scolastica si sia ridotto del 7,4%.
Anche il livello di istruzione basso dei genitori rappresenta un forte fattore di rischio per la vita e il futuro dei bambini: quasi 6 minori su 10 tra 0 e 17 anni - i cui genitori hanno un titolo di studio che non supera la licenza media - sono a rischio di povertà ed esclusione sociale, contro il 13% dei figli di genitori laureati.
L'Atlante - pubblicato da Treccani e realizzato nell'ambito della campagna Illuminiamo il futuro, avviata da Save the Children con l'obiettivo di debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030 – sarà disponibile nelle librerie italiane da inizio dicembre 2016.