Una riflessione sui diversi approcci all'intercultura: la quarta edizione del volume L'educazione interculturale nella scuola definisce il panorama dell'educazione interculturale in Italia, a partire dalla normativa di fine anni Ottanta fino al recente documento ministeriale sull'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione.
Mariangela Giusti, autrice del volume, offre una serie di indicazioni, operative e teoriche, utili a educatori e insegnanti, ma anche alle famiglie e a tutti coloro che si occupano di educazione.
La nuova edizione - in libreria da dicembre - è aggiornata e ampliata con un capitolo dedicato a Cittadinanza e Costituzione, che si sofferma su La dimensione sociale dell'insegnamento in classi plurietniche, Le competenze dei docenti e le Nuove norme, un breve esame della normativa che riguarda la scuola sui temi dell'intercultura, emanata negli ultimi quattro anni.
Il libro è un'analisi approfondita dei profondi mutamenti che hanno investito la scuola italiana a seguito dei recenti flussi migratori e delle strategie educative, realizzate o da realizzare, in classi sempre più multietniche. Proprio i tanti cambiamenti che hanno interessato non solo la scuola, ma la società nel suo complesso, sono lo spunto da cui parte l'autrice nella sua indagine sui diversi approcci all'intercultura.
Così nella prefazione alla quarta ristampa si legge: «ci sono stati tanti cambiamenti, in Italia e nel mondo. Al di là dell’Atlantico un avvocato quasi cinquantenne, figlio di un immigrato africano, da pochi mesi è presidente degli Stati Uniti: impensabile fino a pochi anni fa. In Europa, il Parlamento europeo ha proclamato il 2008 Anno del Dialogo Interculturale. In Italia, da un’impostazione pionieristica del pensiero interculturale in educazione che letteralmente abbiamo iniziato a costruire all’inizio degli anni ’90 (eravamo in pochi allora a occuparci di questi argomenti) si è passati (attraverso varie fasi) al riconoscimento che le classi plurietniche devono essere “delle vere comunità di vita e di lavoro”. Questo passaggio non è stato automatico: c’è voluto tempo e costanza, ma non solo. C’è voluto pensiero, sperimentazione, coraggio, volontà di capire, di provare».
Il volume, edito da Rcs/La nuova Italia, si chiude con una serie di schede che l'autrice dedica a Il cinema per una formazione interculturale, Progetti didattici di solidarietà e sostegno per giovani sinti, Centri interculturali ed esempi di attività e, infine, Normativa di riferimento per l'educazione interculturale. (bg)