Save the children, dossier sfruttamento

31/08/2011

Si stimano fra i 1.600 e i 2.000 i minori, perlopiù stranieri, costretti a prostituirsi per strada nel nostro Paese. In crescita lo sfruttamento sessuale all'interno di luoghi chiusi, che sarebbe tre volte superiore a quello su strada. Sono alcuni dati che emergono dal dossier di Save the children I piccoli schiavi invisibili.

Secondo quanto evidenziato dal rapporto, il fenomeno della tratta e dello sfruttamento dei minori, a scopo sessuale e di accattonaggio, in attività illegali o nel lavoro, sembra consolidarsi anziché diminuire. La crescita della prostituzione di minori all'interno di appartamenti e altri luoghi chiusi rende le giovani vittime irraggiungibili da parte degli operatori sociali, ma anche la strada spesso non garantisce più la visibilità del fenomeno: molti sfruttatori, infatti, hanno scoperto la forza del controllo tra "pari" e si avvalgono degli stessi minori per esercitare il controllo sui loro coetanei. «Ad accomunare molti dei minori vittime o a rischio di tratta e sfruttamento», si legge nel dossier, «è un retroterra di marginalità sociale e povertà: è il caso delle ragazze nigeriane e dei minori rumeni, anche rom, coinvolti in accattonaggio o prostituzione».

Diffuso il 22 agosto scorso, il rapporto contiene anche i risultati di una rilevazione sulla tratta e sullo sfruttamento sessuale dei minori realizzata in collaborazione con l'Associazione on the road in 15 regioni italiane, attraverso questionari e interviste a operatori. La rilevazione ha coinvolto organizzazioni non profit e istituzioni pubbliche.

Da quali paesi provengono i minori vittime di tratta e sfruttamento? Secondo i dati forniti dalla rilevazione, si tratta, per quanto riguarda le ragazze, di giovani rumene (46 per cento), nigeriane (36 per cento), albanesi (11 per cento) e minori provenienti dal Nord Africa (7 per cento). Le prime arrivano nel nostro Paese abbastanza agevolmente, spesso con la promessa di un lavoro, insieme a fidanzati o comunque a persone di cui si fidano, mentre le giovani nigeriane «giungono in Italia con falsi documenti e generalità, insieme alla propria sfruttatrice, fatta passare come una sorella o parente, via mare o in aereo, spesso avendo già subito violenza nel proprio paese o durante il viaggio». I ragazzi coinvolti nella prostituzione sono, in particolare nelle grandi città come Roma o Napoli, adolescenti rom, di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Ma fra le vittime di sfruttamento sessuale ci sono anche minori maghrebini e rumeni.

Un altro fenomeno analizzato nel dossier è quello della prostituzione nei luoghi chiusi (appartamenti, night, centri massaggi). Un fenomeno sommerso ma di notevoli proporzioni «che comporta uno sfruttamento più pesante, visto il controllo esercitato dagli sfruttatori sulle vittime e la limitata capacità degli operatori delle organizzazioni che operano su strada di raggiungerle». Il rapporto esamina, inoltre, la tratta e lo sfruttamento nell'accattonaggio e la situazione dei minori egiziani e afgani. (bg)

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