Lunedì 6 giugno, all'Istituto degli Innocenti di Firenze, si terrà la presentazione del libro di Renato Palma I sì che aiutano a crescere. La relazione affettiva nei processi educativi. All'incontro interverranno Enzo Catarsi e Tamara Zappaterra, rispettivamente direttore e ricercatrice del Dipartimento di scienze dell'educazione dell'Università di Firenze.
La presentazione si aprirà con i saluti di Alessandra Maggi, presidente dell'Istituto, e con l'introduzione di Antonella Schena, direttrice della Biblioteca Innocenti Library “Alfredo Carlo Moro”, a cui seguiranno gli interventi di Catarsi e Zappaterra. Il direttore e la ricercatrice inquadreranno il tema affrontato nel libro di Palma, che sarà presente all'evento.
Dopo aver pubblicato Malattia come sogno (Uncini Pierucci, 1983), saggio sul rapporto medico paziente, l'autore, medico e psicoterapeuta fiorentino, ha continuato la sua riflessione sulle dinamiche del potere all'interno delle relazioni educative e di cura, fino a investire anche le problematiche del soggetto nelle società dell'opulenza postmoderna. Di questo nuovo interesse è frutto il saggio Economia e felicità, una proposta di accordo (in Economia come impegno civile, Città nuova, 2002). Il suo ultimo lavoro I sì che aiutano a crescere (ed. ETS, 2009) costituisce un ulteriore approfondimento di tali dinamiche di potere: il titolo, in aperta contrapposizione con il famoso libro della pedagoga inglese Asha Phillips I no che aiutano a crescere (Feltrinelli, 2000), potrebbe evocare un ritorno alle teorie del permissivismo sfrenato, ma così non è; qui è la relazione di potere a essere messa in discussione, e non le "regole" in quanto tali. Tema principale e filo conduttore è la critica radicale, netta e rigorosa, di tutti i sistemi di potere e di dipendenza da altri individui, in particolar modo quelli familiare, scolastico e medico/terapeutico.
L'autore si mette dalla parte dei "nuovi nati" del passato e di oggi e ne individua il comune e sofferto percorso di "diseducazione": i genitori prima, gli insegnanti poi e, all'occorrenza, i medici collaborano – così come è stato fatto nei loro confronti quando essi stessi erano piccoli – a soffocarne la libera espressione di vitalità, i desideri, i sogni non funzionali o compatibili con la riproduzione – presente oggi come nel passato – degli assetti di potere. La perdita, in questo processo, è enorme: si disperde fatica, si crea sofferenza, non si sfrutta affatto quella splendida occasione di aumentare libertà e conoscenza che ogni nuova nascita, ogni nuovo bambino, può offrire al mondo degli adulti.
Secondo Palma, l'alternativa a tale impostazione è la sintonia. «La sintonia sostituisce qualsiasi modello autoritario e rende umano il rapporto», ma per attuarla occorre rinunciare drasticamente al giudizio, alla forza, al conflitto, all'autorità, alle regole non condivise per giungere ad una proposta di cambiamento del modello teorico della relazione intergenerazionale: «una via affettiva» quale alternativa praticabile ai modelli che generano paura e sofferenza, frustrando l'innato senso della possibilità e dell'alternativa che caratterizza la nostra specie.
(Crediti foto)
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