Il fenomeno del randagismo torna a far discutere, dopo i recenti fatti di cronaca che ne hanno messo in luce le gravi conseguenze, soprattutto a carico dei più deboli: i bambini. A proporre una soluzione a questo problema è l'istituto penale minorile di Treviso, che ha promosso, insieme all'Unione italiana sport per tutti, un progetto di educazione cinofila rivolto ai ragazzi del carcere.
Grazie al progetto Altro che bastardi! i minori detenuti stanno frequentando un corso di formazione di sessanta ore, iniziato il 17 gennaio, per imparare ad ammaestrare quattro cani abbandonati, ospiti del canile dell’azienda Ulss 9 di Treviso, che verranno poi adottati dalle famiglie trevigiane.
Il corso, tenuto da un istruttore cinofilo dell’associazione Powerdog Treviso e da un’operatrice dell'Unione italiana sport per tutti - affiancati dagli educatori dell'istituto penale – terminerà il 28 marzo.
L'iniziativa, resa possibile anche grazie al contributo di altri enti e associazioni - fra cui l'Ente nazionale per la protezione animali, l'associazione Powerdog Treviso e la Lega antivivisezione – mira a raggiungere due obiettivi: da un lato offre una risposta concreta al problema del randagismo, dall'altro aiuta i giovani detenuti a sviluppare qualità preziose, fra cui l'autocontrollo, la pazienza, la tolleranza.
E non solo. I ragazzi, infatti, hanno l'opportunità di imparare a lavorare in gruppo e acquisire capacità organizzative. Un'occasione, insomma, per sperimentare il rispetto, la solidarietà, l’accettazione dei propri limiti e, perché no, anche apprendere un nuovo mestiere. I primi risultati dell'iniziativa, che si sono rivelati molto positivi, confermano gli effetti benefici che la cura degli animali domestici produce sull'uomo.
Del resto, non è la prima volta che i giovani detenuti negli istituti penali minorili si prendono cura dei cani con il risultato di ottenere notevoli miglioramenti nella sfera emotiva e relazionale. A luglio del 2008, infatti, è stato firmato un protocollo d'intesa tra il Centro per la giustizia minorile per l'Abruzzo, le Marche e il Molise e la cooperativa sociale Diapason onlus di Chieti, che ha previsto lo svolgimento di attività assistite dai cani e da altri animali (pet therapy) rivolte ai minori ospiti degli istituti penali, dei centri di prima accoglienza e delle comunità.
Il progetto ha preso avvio all'istituto penale per i minorenni de L'Aquila, con l'obiettivo di migliorare la vita dei giovani detenuti, favorendo percorsi finalizzati all'integrazione sociale. (bg)