Quarta Relazione al Parlamento del Garante infanzia

25/06/2015 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Lunedì scorso il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza ha illustrato al Senato la sua Quarta Relazione annuale al Parlamento. Erano presenti all'incontro rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e di altre realtà e alcuni giovani coinvolti in vari progetti.

Nella Relazione, intitolata L'Italia delle parole: promesse mancate e futuro da inventare, l'Authority affronta molti temi cruciali nel dibattito sull'infanzia e l'adolescenza (come la povertà minorile, la riforma della scuola, i minori in comunità e in affido, il maltrattamento sui bambini), e illustra le iniziative svolte nel corso del 2014, le collaborazioni avviate con istituzioni, associazioni e altre realtà, e le linee di azione future.

Il documento, inoltre, si sofferma sui Garanti regionali per l'infanzia e l'adolescenza e sulla Rete dei garanti europei, e riporta alcuni dati Istat sui bambini e gli adolescenti italiani, che analizzano diversi aspetti: ad esempio, le profonde trasformazioni che negli ultimi anni hanno riguardato il contesto familiare in cui sono inseriti bambini e ragazzi fino a 17 anni, le caratteristiche della zona in cui vivono (inquinamento, traffico) e le relazioni con i pari.

Una parte della Relazione è dedicata alle segnalazioni al Garante, in costante aumento negli ultimi anni: si è passati, infatti, da 45 nel 2012 a 193 nel 2013 e 506 nel 2014. I problemi più ricorrenti sono relativi a situazioni familiari: «conflittualità che non si riescono a gestire all'interno del nucleo e soprattutto critiche all'operato di istituzioni e professionisti competenti ad intervenire che, a giudizio di chi segnala, intervengono male o in ritardo. Se associamo a questa problematica quella più strettamente giudiziaria e socio-assistenziale arriviamo al 50% di tutti i casi segnalati».

Il documento, infine, riporta i risultati di un sondaggio realizzato da Swg per conto dell'Authority, che ha coinvolto mille ragazzi e ragazze tra i 14 e i 17 anni. L'indagine «ha voluto mettere a fuoco come adulti e minorenni si pongono oggi di fronte allo Stato e alle sue principali istituzioni, per cogliere le narrazioni prevalenti, i sentimenti di appartenenza e vicinanza, le aspettative e il grado di connessione». (bg)