In Camerun le giostre non sono solo un gioco tanto amato dai bambini, ma diventano anche dei mini impianti idrici che estraggono l'acqua dai pozzi (“play pump”). Succede a Mbam e Inoubou, due distretti a nord della capitale Yaoundè, grazie a un progetto promosso dalla organizzazione non governativa Incontro fra i popoli.
Il progetto – che riprende un'idea nata in Sud Africa e diffusa anche in Mozambico con il contributo di alcune ditte svizzere - si propone di costruire intorno alle giostre un “indotto” di formazione all'uso corretto dell'acqua, dall'igiene a come utilizzarla al meglio. E non solo. Sottrae i bambini e le loro madri al faticoso lavoro di ricerca e approvvigionamento dell'acqua - un compito che quasi sempre spetta alle donne e ai più giovani - garantendo forniture quotidiane e pulite.
Il gioco diventa, così, un'occasione per sostenere le popolazioni africane, realizzando diversi obiettivi, fra cui il diritto di accesso all'acqua, la protezione e valorizzazione dell'infanzia, il miglioramento dello stato sociale della donna e il potenziamento dell'economia locale.
Il progetto prevede la realizzazione, in prossimità delle scuole, di dieci mini acquedotti a carosello. Il primo è stato inaugurato il 30 gennaio scorso, gli altri nove verranno costruiti nell'arco di tre anni. La popolazione sarà coinvolta come manodopera di aiuto all'équipe tecnica camerunese che eseguirà le trivellazioni e tutte le opere infrastrutturali, ma soprattutto con la partecipazione monetaria e l'elezione di un comitato di gestione e mantenimento dell'acquedotto.
Rispetto alle “play pump” del Sud Africa, le giostre camerunesi hanno qualcosa in più. Il progetto, infatti, è stato interamente ideato in Italia e ha previsto la realizzazione di un prototipo di giostra - inaugurato il 17 novembre, a Padova – che ricostruisce fedelmente il mini acquedotto, rivelandone il funzionamento: il movimento rotatorio della giostra viene trasmesso alla barra della pompa di estrazione dell'acqua che riempie dei serbatoi da cui partono alcune condotte verso i luoghi più significativi del centro abitato che si vogliono rifornire. Il prototipo, che ha riscosso molto successo fra i bambini italiani, è stato ideato da Incontro fra i popoli in collaborazione con l'associazione Ingegneria senza frontiere, la Fondazione Fenice e altri enti. (bg)