Povertà in Italia, i dati Istat

21/07/2015 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Dopo il peggioramento degli ultimi anni, la povertà si rivela, nel 2014, un fenomeno sostanzialmente stabile nel nostro Paese. Lo dicono i recenti dati Istat sulla povertà in Italia, che da un lato mostrano alcuni lievi segnali di miglioramento e dall'altro evidenziano situazioni di criticità.

Secondo i dati contenuti nel documento, le famiglie che nel 2014 risultano in condizione di povertà assoluta sono 1 milione e 470 mila (5,7 per cento di quelle residenti), per un totale di 4 milioni e 102 mila persone (6,8 per cento dell'intera popolazione). Tra le persone coinvolte, 1 milione e 45 mila sono minori. «Dopo due anni di aumento», si legge nel report, «l'incidenza della povertà assoluta si mantiene sostanzialmente stabile; considerando l'errore campionario, il calo rispetto al 2013 del numero di famiglie e di individui in condizioni di povertà assoluta (pari al 6,3 per cento e al 7,3 per cento rispettivamente), non è statisticamente significativo (ovvero non può essere considerato diverso da zero)».

Segnali di miglioramento riguardano, ad esempio, le coppie con due figli (per loro l'incidenza di povertà assoluta passa dall'8,6 per cento al 5,9 per cento).  

Dai dati emergono, invece, livelli elevati di povertà assoluta nelle famiglie con cinque o più componenti (16,4 per cento), soprattutto se coppie con tre o più figli (16 per cento) e famiglie di altra tipologia, con membri aggregati (11,5 per cento); l'incidenza sale al 18,6 per cento se in famiglia ci sono almeno tre figli minori. La povertà assoluta, inoltre, «è decisamente elevata tra le famiglie con stranieri (12,9 per cento per le famiglie miste, 23,4 per cento per quelle con tutti componenti stranieri) e sostanzialmente stabile nel confronto temporale, a differenza del leggero miglioramento riscontrato per le famiglie di soli italiani (l'incidenza passa dal 5,1 al 4,3 per cento)».

Le famiglie in condizione di povertà relativa sono, nel 2014, 2 milioni e 654 mila (10,3 per cento di quelle residenti), per un totale di 7 milioni e 815 mila persone (12,9 per cento dell'intera popolazione). Di queste, 1 milione e 986 sono minori. Anche la povertà relativa risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2013.

Lievi segnali di peggioramento si registrano per le famiglie con figli minori, in particolare con due figli, soprattutto nel Centro. La povertà è più diffusa nelle regioni del Mezzogiorno. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Calabria (26,9 per cento), Basilicata (25,5 per cento) e Sicilia (25,2 per cento), dove oltre un quarto delle famiglie è relativamente povero.

Le stime diffuse nel report si basano sui dati dell'Indagine sulle spese delle famiglie, che ha sostituito la precedente Indagine sui consumi ed è il risultato di una lunga fase di sperimentazione di tecniche e metodologie per il miglioramento della qualità dei dati. «Le innovazioni introdotte», spiega l'Istat, «sono state particolarmente importanti per la stima della povertà, poiché hanno permesso di rilevare con maggior precisione il comportamento di spesa di ciascuna famiglia ed effettuare analisi più robuste a livello micro». (bg)

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