Aumentano le famiglie povere, in particolare quelle con figli, soprattutto minori. Secondo gli ultimi dati Istat sulla povertà in Italia le famiglie in condizioni di povertà relativa sono oltre 3 milioni e quelle in condizioni di povertà assoluta oltre 2 milioni. Numeri importanti, che parlano di un fenomeno che non coinvolge solo le persone disoccupate, ma anche tanti lavoratori. I dati si riferiscono al 2013.
Sfogliando le pagine del report si apprende che l'incidenza di povertà assoluta è aumentata dal 6,8 per cento al 7,9 per cento, per effetto dell'incremento nel Mezzogiorno, dal 9,8 al 12,6 per cento: il fenomeno interessa circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all'anno precedente.
La povertà assoluta continua a crescere tra le famiglie con tre, quattro e cinque o più componenti, passando, rispettivamente, dal 6,6 all'8,3 per cento, dall'8,3 all'11,8 per cento e dal 17,2 al 22,1 per cento. Si tratta di famiglie con figli, soprattutto minori (dall'8,9 al 12,2 per cento), di coppie con un figlio (dal 5,9 al 7,5 per cento), con due figli (dal 7,8 al 10,9 per cento) e soprattutto di coppie con tre o più figli (dal 16,2 al 21,3 per cento). I minori poveri in termini assoluti sono, nel 2013, 1 milione 434 mila (nel 2012 erano 1 milione 58 mila).
Prendendo in considerazione i dati sulla povertà relativa, vediamo che tra il 2012 e il 2013 l'incidenza del fenomeno tra le famiglie è stabile su tutto il territorio e la soglia di povertà relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, è di circa 18 euro inferiore (-1,9 per cento) al valore della soglia del 2012. Nel Mezzogiorno cresce l'intensità della povertà relativa (che indica, in termini percentuali, quanto la spesa media mensile equivalente delle famiglie povere si colloca al di sotto della soglia di povertà).
Le dinamiche della povertà relativa, spiega l'Istat, «confermano alcuni dei peggioramenti osservati per la povertà assoluta»: peggiora la condizione delle famiglie con quattro (dal 18,1 al 21,7 per cento) e cinque o più componenti (dal 30,2 al 34,6 per cento), in particolare quella delle coppie con due figli (dal 17,4 al 20,4 per cento), soprattutto se minori (dal 20,1 al 23,1 per cento). (bg)
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