C'è tempo fino alle ore 23 del prossimo 10 gennaio per partecipare alla consultazione pubblica sulle azioni del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere. Chiunque può fornire suggerimenti rispondendo alle domande riferite a ciascuna linea di azione del Piano, pubblicate on line sulla piattaforma dedicata alla consultazione, a cui si accede dal sito del Dipartimento per le pari opportunità e dal portale per le consultazioni pubbliche.
Obiettivo principale del documento - che il Dipartimento sta definendo con il contributo delle amministrazioni interessate, delle regioni, degli enti locali e delle associazioni impegnate a livello nazionale sul fenomeno della violenza di genere - è quello di «garantire azioni omogenee nel territorio nazionale volte a prevenire e a contrastare il grave fenomeno della violenza di genere nonché a tutelare le donne che subiscono violenza e i loro figli».
Il Piano è previsto dal decreto legge 14 agosto 2013, n. 93, adottato dal Governo sulla scia delle indicazioni contenute nella Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), e convertito, con modificazioni, nella legge 15 ottobre 2013 n. 119.
L'importanza della Convenzione di Istanbul, si spiega nel documento che descrive il Piano, «risiede nel fatto che è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. Particolarmente rilevante è il riconoscimento espresso della violenza contro le donne quale violazione dei diritti umani, oltre che come forma di discriminazione contro le donne. Protezione delle vittime, prevenzione della violenza contro le donne e punizione dei colpevoli sono gli assi portanti del citato Trattato». L'Italia è stata tra i primi Paesi europei a farla propria, ratificandola con la legge 27 giugno 2013, n. 77.
Per partecipare occorre registrarsi sulla piattaforma dedicata alla consultazione. (bg)
(Crediti foto: Monica Matteuzzi)