A Parma la lotta agli abusi comincia a scuola

18/12/2009

Come riconoscere e gestire le situazioni di possibile abuso o maltrattamento di minori: lo spiega un vademecum destinato a insegnanti e presidi delle scuole della provincia di Parma. La scuola, questa è la premessa del documento, «è un osservatorio privilegiato sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza»

nel quale i docenti «svolgono un ruolo fondamentale di prevenzione» di fronte a eventuali segnali di sofferenza e malessere.

Ecco dunque le Linee guida per le Istituzioni scolastiche nella fase di prevenzione, rilevazione e segnalazione delle situazioni di sospetto abuso/maltrattamento, pregiudizio in danno di minori e disagio giovanile, quasi una “traduzione” in chiave operativa dei principi e degli impegni stabiliti dal Protocollo interistituzionale per la tutela dei minori in situazione di grave pregiudizio, siglato a Parma in data 4 giugno 2008 tra gli enti istituzionali del territorio.

Il protocollo è stato il primo frutto del tentativo di promuovere un percorso condiviso tra tutti i soggetti interessati alla tutela dei minori, con lo scopo di fornire risposte più efficaci ai bisogni e confrontare e consolidare le buone prassi a livello provinciale. Un approccio sistemico che ha dato i suoi frutti: nella provincia di Parma, infatti, «il numero di minori presi in carico dai Servizi territoriali per situazioni di sospetto abuso e maltrattamento ha subito una crescita esponenziale, passando da 73 casi nell’anno 2004 a 125 nel 2008». Questo aumento non trova spiegazione solo in una crescita delle situazioni di abuso, ma soprattutto «in una crescente attenzione da parte delle istituzioni nel cogliere i segnali di sofferenza dei minori stessi», che ha come conseguenza «una maggiore emersione del fenomeno, ancora abbastanza nascosto e sottostimato, ma notevolmente presente».

Condivise e firmate da provincia di Parma, Questura e Comando provinciale dei Carabinieri, Ufficio scolastico provinciale, Comuni capidistretto (Parma, Langhirano, Fidenza, Borgo Val di Taro) e sottoscritte da Tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e Procura ordinaria di Parma, in ventisei pagine le Linee guida cercano di dare gambe proprio ai compiti di prevenzione, osservazione e segnalazione/denuncia assegnati all'istituzione scolastica dal documento del 2008.

Va tenuto infatti in considerazione che, sempre nell'ambito provinciale, l'ambito familiare rimane teatro principale delle violenze: il 93% dei casi totali del 2008 contro solo il 7% di violenze riconducibili all’ambito extrafamiliare. Ma sono proprio gli spazi esterni alla famiglia (tra questi la scuola nel 15% dei casi) quelli che il 60% di bambini e adolescenti sceglie per raccontare i disagi, gli abusi o i maltrattamenti subiti. Per facilitare insegnanti e dirigenti scolastici, il documento delinea prassi di intervento omogenee per una problematica complessa e spesso affrontata da più enti con strumenti e linguaggi differenti.

Il vademecum così si presenta così come una FAQ cartacea a spiccato carattere pratico che, con l'ausilio di schede e di box di sintesi, cerca di rispondere a tutte le possibili domande relative alla gestione di caso di probabile abuso minorile, in particolare per quanto riguarda l'interazione con l'autorità giudiziaria o con i Servizi sociali e con un occhio ai fenomeni di devianza minorile come bullismo e violenze fisiche o sessuali. Completa il manualetto una appendice con i riferimenti normativi, le procedure per i casi di mancato adempimento dell'obbligo scolastico e una sintetica bibliografia.

Per evitare che, come sovente accade, le Linee guida rimangano solo un'enunciazione teorica e favorire il loro utilizzo nell’operatività quotidiana, è previsto un percorso di formazione per l’anno 2010–2011, rivolto a tutti gli ordini e i gradi di scuola della provincia di Parma. (mf)