"No lost generation" per aiutare i bambini siriani

Nei paesi confinanti con la Siria che ospitano rifugiati siriani, i bambini iscritti a scuole formali e centri educativi informali sono aumentati, passando da 169.500 alunni nel 2013 a 489.000 nel 2014. 128.000 i bambini che sono stati aiutati a frequentare i centri educativi informali, creati per offrire opportunità di recupero scolastico e attività ricreative ai minori sfollati, nelle aree di conflitto più a rischio. Sono alcuni dati del nuovo rapporto lanciato da No lost generation, iniziativa promossa dalle Nazioni Unite e da numerosi partner (governi e organizzazioni internazionali e non governative) per sostenere l'istruzione e il benessere psicologico dei minori siriani.

Dal rapporto emerge che l'aggravarsi della crisi in Siria continua a mettere a rischio un'intera generazione di bambini. Generazione che la campagna No lost generation cerca di aiutare, puntando sull'apprendimento e sul benessere psicologico: le organizzazioni promotrici dell'iniziativa chiedono sostegno ai donatori pubblici e privati per finanziare i programmi di istruzione e protezione necessari a salvare i bambini siriani dalla miseria, dall'isolamento e dai traumi.

Altri dati del rapporto No lost generation initiative rivelano che nel 2014 72.000 bambini all'interno della Siria e 587.000 bambini siriani rifugiati all'estero hanno ricevuto assistenza psicologica e sociale, e in Libano 200.000 genitori e tutori hanno preso parte a programmi volti a promuovere un ambiente accogliente e a prevenire il maltrattamento sui minori.

Il volume evidenzia, inoltre, che gli adolescenti siriani vivono una condizione di grande rabbia e frustrazione, che li rende particolarmente vulnerabili all'attrazione esercitata dai gruppi armati. «È di fondamentale importanza che siano create le condizioni per impedire loro di essere coinvolti nelle violenze e nei conflitti», sottolinea l'Unicef (una delle organizzazioni partner di No lost generation) nella presentazione del rapporto.

La pubblicazione è scaricabile dal sito dedicato alla campagna e dal sito dell'Unicef. (bg)