Dare il via a un confronto fra esperienze pubbliche e private di gestione dei nidi per riflettere sulla qualità, i costi e le potenzialità del volontariato come valore e risorsa: è questa, in sintesi, l'idea alla base della ricerca Buone volontà utili per costruire qualità e sviluppo sostenibile nei nidi, presentata ieri a Roma.
L'indagine, promossa dalla Fondazione Aiutare i bambini e condotta dall'Istituto degli Innocenti di Firenze, ha coinvolto 30 nidi del privato sociale e 30 nidi a gestione pubblica, che sono stati analizzati e valutati sotto tre aspetti: la qualità del servizio offerto, i costi di gestione e le rette richieste alle famiglie. L'obiettivo è stato quello di cogliere gli elementi di criticità dei due sottocampioni per sviluppare una maggiore consapevolezza e far emergere i punti di forza di entrambi i servizi per favorire una “contaminazione” reciproca.
I risultati della ricerca evidenziano, da un lato, una sostanziale omogeneità tra i due sottocampioni per quanto riguarda il tema della qualità e mettono in luce, dall'altro, delle differenze su costi di gestione e tariffe.
Ma vediamo nel dettaglio alcuni risultati relativi ai tre aspetti menzionati sopra.
In riferimento alla qualità, fatta salva la sostanziale omogeneità tra i due sottocampioni, i nidi del privato sociale presentano un evidente punto di forza legato al maggior numero di giorni di apertura all'anno. Dall'indagine emerge, inoltre, che questi servizi lavorano in misura maggiore su cura e attenzione alle relazioni, riuscendo anche attraverso il volontariato a coinvolgere persone e figure professionali (legali, psicologi, pediatri) che svolgono una funzione importante di ausilio e sostegno.
Riguardo ai costi di gestione, la ricerca rileva, fra le altre cose, che la spesa per il personale impegnato in funzioni operative (personale educativo e non educativo) rappresenta, per i nidi a titolarità pubblica, il 69 per cento del totale della spesa (la percentuale scende, per i nidi del privato sociale, al 63,6 per cento).
Questi i numeri relativi alle rette: 488,23 euro il valore medio per il sottocampione a titolarità pubblica e 441,11 quello per i nidi del privato sociale.
(Crediti foto: Istituto degli Innocenti)