Mortalità infantile in calo nel mondo

Negli ultimi decenni ci sono stati notevoli progressi nella riduzione della mortalità infantile: i decessi annuali dei bambini sotto i cinque anni, infatti, sono scesi da 12,7 milioni nel 1990 a 5,9 milioni nel 2015. Tuttavia, l'Obiettivo di sviluppo del millennio della riduzione della mortalità infantile di due terzi tra il 1990 e il 2015 non è stato ancora raggiunto. Lo rivela il rapporto Levels and trends in child mortality 2015, lanciato il 9 settembre scorso e realizzato dall'Unicef, dalla Banca mondiale e dal Dipartimento degli affari sociali ed economici delle Nazioni Unite.

Secondo i dati forniti dal rapporto, circa un terzo dei Paesi del mondo - 62 in tutto - ha effettivamente raggiunto l'Obiettivo di sviluppo del millennio, mentre altri 74 hanno ridotto i tassi di almeno la metà.

Nonostante i grandi passi avanti fatti nella lotta contro il fenomeno, 16.000 bambini sotto i cinque anni continuano a morire ogni giorno.

Altri dati svelano che 10 Paesi su 12 a basso reddito che hanno ridotto i tassi di mortalità sotto i cinque anni di almeno due terzi si trovano in Africa. 5 decessi su 10 a livello mondiale si verificano nell'Africa sub-sahariana e altri 3 su 10 si verificano in Asia meridionale.

La sfida più grande rimane il periodo intorno alla nascita. Il 45 per cento dei decessi sotto i cinque anni si verifica nei primi 28 giorni di vita. «Prematurità, polmonite, complicazioni durante il travaglio e il parto, diarrea, sepsi, malaria sono le cause principali di morte dei bambini sotto i cinque anni. E quasi la metà di tutti i decessi dei bambini sotto i 5 anni è in qualche modo associata a uno stato di malnutrizione», si spiega nella presentazione del volume pubblicata sul sito dell'Unicef.

Sempre il 9 settembre scorso è stato diffuso un altro rapporto sulla mortalità infantile, realizzato dall'Unicef e intitolato A promise renewed: progress report 2015. (bg)