È online l’anticipazione del rapporto Minori stranieri non accompagnati: una valutazione partecipata dei bisogni, relazione sulle visite nei centri emergenziali di prima e seconda accoglienza in Italia realizzata dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
La relazione, disponibile sia sul sito della Garante per l’infanzia sia sul sito dell’Unhcr, riguarda strutture di Umbria, Marche, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte. I centri coinvolti sono 15 e i minori incontrati 134; 21 le nazionalità rappresentate nelle attività di ascolto e 17 anni l’età media dei ragazzi. Le visite – arricchite da attività laboratoriali su partecipazione e ascolto – proseguiranno fino a fine 2018 e successivamente sarà diffuso il rapporto conclusivo.
Dall’anticipazione del rapporto emergono diverse criticità: fra queste, informazioni e orientamento carenti e la mancanza di attività di socializzazione (nel 53% dei centri). Nel 47% delle 15 strutture coinvolte, inoltre, la permanenza in centri di prima accoglienza o emergenziali va ben oltre i 30 giorni previsti dalla legge. La problematica più segnalata dagli enti gestori è stata quella dei tempi gravosi per la nomina dei tutori.
«Mi preme richiamare l’attenzione sulle raccomandazioni contenute nel rapporto, che sono il risultato dei processi di consultazione delle persone di minore età ascoltate dall’Autorità nel corso delle visite» ha sottolineato la Garante Filomena Albano. L’Authority ha rivolto questo appello, con una nota, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri dell’interno, della giustizia, della sanità, del lavoro e delle politiche sociali, al vicepresidente del Csm, ai tribunali per i minorenni, ai presidenti delle Regioni e ai garanti per l’infanzia regionali.
Fra le raccomandazioni contenute nell’anticipazione del rapporto c’è la necessità di garantire e promuovere spazi protetti di ascolto per i minorenni che giungono in Italia da soli e hanno dunque specifiche esigenze di protezione, tanto più se fuggono da conflitti o da persecuzioni.
Un’altra raccomandazione, rivolta a tribunali e garanti, è quella di assicurare informazioni esaustive sulla figura e i compiti dei tutori, dei quali è stata sollecitata ancora una volta la nomina.
Nella pubblicazione si chiede inoltre di chiarire e uniformare su tutto il territorio l’applicazione della procedura di ricongiungimento familiare dei minori non accompagnati ai sensi del regolamento Dublino III e di attivare le procedure di accertamento dell’età solo in caso di dubbi fondati e sempre su disposizione della Procura presso il Tribunale per i minorenni.