I bambini rifugiati e migranti che si spostano da soli, nel mondo, hanno raggiunto un numero record, quasi quintuplicato dal 2010. Tra il 2015 e il 2016 sono stati registrati almeno 300.000 minori non accompagnati e separati in circa 80 paesi, rispetto ai 66.000 tra il 2010 e il 2011. Sono alcuni dati del nuovo rapporto dell’Unicef A Child is a Child: Protecting children on the move from violence, abuse and exploitation, lanciato il 18 maggio scorso.
Il rapporto offre un quadro generale della situazione dei bambini rifugiati e migranti, delle motivazioni dietro ai loro viaggi e dei rischi che i minori stranieri soli affrontano lungo il percorso. «Le rotte si fanno sempre più pericolose, e sempre più questi bambini si ritrovano in balia di intermediari e trafficanti per raggiungere le loro destinazioni», spiega l’Unicef.
Per questo l’organizzazione sottolinea la necessità di un sistema di protezione globale che tenga i minori stranieri soli al sicuro da abusi, sfruttamento e morte.
I dati della pubblicazione rivelano che nel 2015 31 milioni di bambini vivevano in un Paese diverso da quello di nascita. Gran parte di loro si è spostata in modo regolare per trasferirsi insieme alle proprie famiglie in un Paese diverso, ma questo numero include anche 10 milioni di bambini rifugiati e un milione di richiedenti asilo fuggiti da conflitti armati, violenze e persecuzioni.
Nel 2016 oltre 1,2 milioni di persone hanno fatto richiesta di asilo in 32 Paesi europei (oltre il triplo rispetto al 2013). Per i bambini, questa tendenza è stata ancora più marcata: il loro numero è quasi quadruplicato rispetto al 2013 e quasi decuplicato rispetto al 2008. Tra il 2015 e il 2016, in 80 paesi, 200.000 minori non accompagnati hanno fatto richiesta di asilo, di cui 170.000 in Europa.
Sul sito dell'Unicef è disponibile la sintesi del rapporto tradotta in italiano.