I bambini e i ragazzi di 0-17 anni fuori dalla famiglia di origine accolti nelle famiglie affidatarie e nelle comunità residenziali sono 28.449 (14.194 i minori in affido e 14.255 i bambini e gli adolescenti accolti nei servizi residenziali). È quanto emerge dal rapporto del Centro nazionale Affidamenti familiari e collocamenti in comunità al 31.12.2012, pubblicato nel numero 31 della collana del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Quaderni della ricerca sociale. Il dato, si legge nel documento, «fa segnare un ulteriore arretramento dell'accoglienza che aveva raggiunto il suo picco massimo nell'anno 2007 quale frutto della sostanziale crescita dell'affidamento familiare in Italia».
Il rapporto, curato da Enrico Moretti ed Elisa Gaballo dell'Istituto degli Innocenti di Firenze, mette a fuoco, oltre alla dimensione quantitativa del fenomeno, le principali caratteristiche dell'accoglienza nelle diverse realtà regionali italiane: età e genere dei minori accolti; presenza di bambini e adolescenti stranieri e di minori stranieri non accompagnati; tipologia dell'accoglienza (giudiziale o consensuale); provenienza e inserimento dei minori accolti (regione o fuori regione); limitatamente all'affido, la natura (intrafamiliare ed eterofamiliare) e la durata dell'accoglienza; limitatamente ai servizi residenziali, l'accoglienza di ragazzi di 18-21 anni già in carico nella minore età e la composizione della rete dei servizi distinti secondo la tipologia.
Vediamo alcuni dati del report.
Per quanto riguarda l'età dei minori accolti in affido, «si conferma la sostanziale prevalenza dell'esperienza in età adolescenziale»; in relazione al genere i dati rivelano che i bambini sono il 51 per cento e le bambine il 49 per cento. Cresce, inoltre, il numero di minori stranieri in affido, mentre per quanto riguarda la durata dell'accoglienza il rapporto evidenzia che i bambini e gli adolescenti in affido da oltre due anni rappresentano la maggioranza degli accolti, risultando pari a poco meno del 60 per cento del totale.
I dati sui minori accolti nei servizi residenziali rivelano, fra l'altro, che la fascia di età prevalente è quella compresa tra i 15 e i 17 anni e la distribuzione di genere risulta «molto più polarizzata di quanto non avvenga per l'affidamento familiare», con una netta prevalenza della componente maschile, che si attesta attorno al 60 per cento degli accolti. Un altro dato che emerge dal documento in relazione all'accoglienza nei servizi è l'altissima incidenza di bambini stranieri, «conseguenza anche dell'alto numero di minori stranieri non accompagnati che trova accoglienza quasi esclusivamente nei servizi residenziali – a livello medio, sulla base delle regioni e province autonome rispondenti, il 50 per cento dei minori stranieri accolti nei servizi residenziali è non accompagnato -».
Il report contiene anche un paragrafo dedicato ai minori fuori famiglia nelle città riservatarie accolti nelle famiglie affidatarie e nelle comunità, stimabili, al 31 dicembre 2012, in 7.242 unità. I dati mettono in luce alcune peculiarità dell'accoglienza nelle città metropolitane: «poco meno del 26 per cento del fenomeno complessivo – ovvero un bambino su quattro – riguarda le città riservatarie, in quanto in carico ai servizi sociali delle stesse»; inoltre, se a livello nazionale i dati rivelano una sostanziale equa distribuzione dei minori fuori famiglia tra accolti in affido e nei servizi residenziali, nelle città riservatarie si registra, invece, «una netta prevalenza dell'accoglienza in comunità (4.721) rispetto all'accoglienza in affidamento familiare (2.521)». (bg)