Ogni anno, nel mondo, circa 6 milioni di bambini muoiono prima di aver compiuto i 5 anni per cause facilmente curabili e prevenibili: una di queste è la malnutrizione, che provoca quasi la metà delle morti infantili a livello globale, uccidendo circa 3 milioni di bambini ogni anno. È quanto emerge dal rapporto di Save the Children Una fame da morire. Vecchie e nuove sfide nel contrasto alla malnutrizione.
Secondo i dati del rapporto più della metà dei 155 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione cronica (1 minore su 4 sotto i 5 anni nel mondo) si trova in Asia - in particolare in Asia Meridionale - e il 30% in Africa. 52 milioni di bambini (1 su 12) sono invece colpiti da malnutrizione acuta, di cui più della metà in Asia meridionale, mentre circa 41 milioni risultano obesi o in sovrappeso, di cui 4 milioni in Paesi ad alto reddito (in questi ultimi si contano 1,6 milioni di minori colpiti da malnutrizione cronica).
Altri dati rivelano l’incremento, a livello globale, della pratica dell’allattamento al seno, che garantisce ai neonati 6 possibilità in più di sopravvivere nei primi mesi di vita: dal 36% di bambini di età inferiore ai 6 mesi allattati esclusivamente al seno nel 2005 si è passati al 43% nel 2016, con aumenti consistenti soprattutto in Asia meridionale (59%) e Africa orientale (75%).
I tre fattori che hanno un ruolo decisivo nella diffusione della malnutrizione sono la povertà, i cambiamenti climatici e i conflitti.
In 103 Paesi a medio e basso reddito i minori considerati poveri multidimensionali sono 689 milioni: in India lo è circa la metà dei bambini, mentre in Etiopia, Niger e Sud Sudan lo sono 9 su 10. Molti di loro non hanno accesso al cibo, ai servizi igienico-sanitari e all’educazione.
Nel Corno d’Africa e in Kenya, in seguito all’emergenza climatica El Niño, 7 milioni di minori stanno ancora facendo i conti con la carenza d’acqua e di sostanze nutritive, mentre nelle zone colpite da conflitti i bambini hanno il doppio delle possibilità di diventare malnutriti e morire durante l’infanzia rispetto ai propri coetanei negli altri Paesi in via di sviluppo.
«Dal 1990 ad oggi – spiega Save the children - sono stati compiuti importanti passi in avanti per ridurre il fardello della malnutrizione, riducendo da 254 a 155 milioni il numero di bambini colpiti da malnutrizione cronica. Nonostante ciò, il mondo è ancora ben lontano dal raggiungere gli obiettivi globali, quali la riduzione del 40% dei casi di malnutrizione cronica entro il 2025 e l’eliminazione di tutte le forme di malnutrizione entro il 2030».
Per combattere la malnutrizione Save the children ha lanciato la campagna globale Fino all’ultimo bambino, a cui si può aderire fino al prossimo 5 novembre. I fondi raccolti in Italia durante la campagna finanzieranno i progetti della onlus in Egitto, Etiopia, India, Malawi, Mozambico, Nepal e Somalia.