L’inquinamento atmosferico ha un impatto pesantissimo sulla salute e la vita di migliaia di bambini. Secondo i dati del recente policy brief dell’Unicef Breathless beginnings: policies to protect children from air pollution in Europe and Central Asia, nel 2021, in 23 Paesi e territori dell’Europa e dell’Asia centrale, sono morti per cause legate all’inquinamento atmosferico almeno 5.480 bambini di età inferiore a un anno.
Il documento evidenzia che i neonati e i più piccoli sono i soggetti più a rischio di morte e di cattiva salute. «L’esposizione precoce e frequente all’inquinamento atmosferico, anche all’interno del grembo materno – si legge nel sito dell’Unicef - porta alla riduzione e alla ristrutturazione dei polmoni e aumenta il rischio di polmonite, infezioni delle vie respiratorie superiori, infezioni alle orecchie, asma, allergie ed eczemi. Respirare aria inquinata può causare infiammazioni al cervello, ostacolando la crescita e compromettendo lo sviluppo cognitivo».
Per cercare di arginare conseguenze così dannose, nel policy brief l’organizzazione rivolge una serie di raccomandazioni ai governi e alle istituzioni dei Paesi interessati, invitandoli «a dedicare maggiore attenzione e risorse per prevenire il peggioramento dell’inquinamento atmosferico, sostenere l’efficienza energetica, l’accesso all’energia pulita, il miglioramento della qualità dell’aria e proteggere i bambini dall’esposizione»: fra queste, istituire zone libere dall’inquinamento in prossimità di scuole, asili e strutture sanitarie; istituire e mantenere sistemi di allerta per la qualità dell’aria in prossimità di aree residenziali, parchi giochi, strutture sanitarie, asili e scuole; informare i cittadini sulla qualità dell’aria.
Il policy brief è disponibile, in inglese, sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata.
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