È un trend che auspichiamo continui per molti anni: l’espansione del numero di produzioni audiovisive (specialmente documentari) “indipendenti” (vale a dire realizzate al di fuori dei principali circuiti produttivi cinematografici e televisivi e senza la certezza di accedere ai canali di distribuzione tradizionali) favorito dal parallelo proliferare di occasioni di visione all’interno di festival, rassegne, seminari e convegni, attività associative ecc… La facilità economica di accesso agli strumenti di ripresa (DV) e a quelli di proiezione (DVD) consente tanto ai registi più intraprendenti, quanto ai distributori più coraggiosi di cercare di aggirare il muro troppo spesso invalicabile dei circuiti ufficiali, per portare all’attenzione di un pubblico, forse ristretto ma certamente attento, curioso e influente, film che non troverebbero spazio nei network generalisti. Da questo punto di vista l’abbassamento qualitativo medio dei programmi televisivi da una parte e la postmoderna roboante tendenza agli effetti speciali e ai film fantascientifici dell’industria hollywoodiana dall’altra, rendono orfani un numero crescente di spettatori che cercano storie e racconti reali, contemporanei, attuali, documentati.
Ad offrire un terreno di incontro tra film e spettatori “alternativi” ci pensano, sempre più spesso, società o associazioni di distributori che formano ampi e assortiti cataloghi di film e documentari di qualità e li mettono a disposizione – a prezzi modici – di enti, associazioni, scuole, biblioteche e altri soggetti che li intendano utilizzare per proiezioni pubbliche in contesti non esclusivamente cinematografici. È quanto succede in Italia per Documè ed è quanto fa, da molti anni in Belgio, la Libération Films, per molti versi un punto di riferimento “avanguardistico” per chi, in altri paesi, vuole seguirne le tracce.
La Libération Films è un’associazione senza scopo di lucro che diffonde e distribuisce film di finzione e documentari di qualità come supporti alla riflessione e al dibattito sui grandi problemi della contemporaneità. La caratteristica più importante del progetto – oltre ad una library che contiene più di 400 titoli – è quella di istituirsi come distributore non commerciale indirizzato esclusivamente per il firmamento associativo, scolastico e istituzionale che trova, di fatto, un soggetto unico a cui rivolgersi per il reperimento di film dai temi più diversi tra loro. Grazie infatti ad una serie di accordi bilaterli con le case di produzione (alle quali arriva una percentuale consistente dei ricavi), l’associazione offre i titoli che ha in catalogo a prezzi accessibili sia in affitto (ad associazioni, scuole, enti) sia in vendita (anche a privati), favorendo in tal modo una distribuzione il più capillare possibile per opere la cui vita altrimenti si concluderebbe con le proiezioni festivaliere. Il catalogo, suddiviso per grandi aree tematiche, contiene pertanto titoli che affrontano quasi tutte le questioni più dibattute nel terzo settore: i diritti umani, la guerra, l’immigrazione, il razzismo, l’educazione, l’ecologia, eccetera.
La Liberation Films organizza inoltre proiezioni a “domicilio” (nelle sedi scolastiche, delle associazioni, degli enti) in vidéo, DVD, 16 mm e 35 mm grazie a supporti portatili, oltre ad animare un Ciné Club che si chiama « Ages et Images » e a partecipare alla preparazione del “Festival du Cinéma d’Attac”, consacrato alle grandi questioni della globalizzazione.