La relazione sullo stato di attuazione della legge 285/1997 per l'anno 2009, pubblicata nel Quaderno 52 del Centro nazionale appena uscito, raccoglie i risultati del monitoraggio promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e curato dal Centro sui progetti rivolti all'infanzia e all'adolescenza che le quindici Città riservatarie hanno realizzato utilizzando il fondo istituito dalla legge 285. Il Quaderno, a cura di Lorenzo Campioni, Adriana Ciampa e Antonella Schena, è suddiviso in due parti, dedicate, rispettivamente, alla governance della legge 285 e allo stato di attuazione della norma.
Nella prima si dà conto delle attività del Tavolo di coordinamento tra il Ministero e le Città riservatarie e si riportano, inoltre, i risultati dell'analisi sui progetti che riguardano quattro ambiti tematici scelti dal Tavolo, mai presi in considerazione o affrontati solo in parte: i progetti di sistema e gli interventi e i servizi per i bambini con bisogni speciali, per i bambini figli di stranieri e per le loro famiglie e, infine, per gli adolescenti. Nella seconda parte, dopo una ricognizione generale sullo stato della progettazione nelle quindici Città, si presenta un'analisi dei progetti per ogni singola Città e si riporta, da ultimo, l'attività di supporto del Centro nazionale all'attuazione della legge 285.
Quali sono gli aspetti più rilevanti che emergono dalla relazione? Nell'introduzione si mettono in evidenza gli elementi di continuità con la relazione del 2008, ma anche alcune novità. Uno degli aspetti principali emersi dal monitoraggio descritto nella relazione del 2008, si legge nell'introduzione del Quaderno 52, «è stato il consolidamento degli interventi, che si traduce sia nella trasformazione di questi in servizi, sia nella continuità nel tempo dell'intervento, finanziato anno dopo anno». Questo dato si ripropone come decisivo anche per il 2009, acquistando un duplice significato: «da un lato evidenzia un positivo riscontro sul mantenimento dell'offerta di specifici servizi rivolti all'infanzia e all'adolescenza che, per la loro qualità e riuscita, vengono riproposti in uno stesso contesto, dall'altro rischia di rappresentare una lacuna rispetto al carattere di forte innovazione, di ricerca e di sperimentazione, che è stato uno dei leitmotiv della legge 285, un suo pilastro fondante, nonché ciò che ne ha legittimato l'avvio e il mantenimento».
Altri elementi di continuità con il monitoraggio del 2008 riguardano la necessità di approfondire nella ricerca il tema dei minori diversamente abili e di accrescere scambi e condivisioni sulle metodologie di lavoro, sia in ambito educativo, sia in ambito operativo-gestionale e di ricerca, «ovvero nel miglioramento del know how nei processi di documentazione e valutazione del lavoro fatto».
Fra le novità più importanti, invece, emergono le rinnovate modalità di conduzione della rilevazione sullo stato di attuazione della legge 285. Gli strumenti di monitoraggio, consolidati nel tempo, sono stati rivisitati di anno in anno per essere adattati ai nuovi quadri di riferimento e alle necessità emergenti. Con la nuova banca dati 285 è stato possibile garantire l'immissione dei dati direttamente da parte delle Città riservatarie, attraverso un accesso da remoto. Nella banca dati, inoltre, confluiscono, dal 2009, anche i dati contabili relativi ai singoli progetti, inseriti dalle Città. Prima, invece, venivano trasmessi con una scheda distinta e in un periodo diverso alla Direzione generale per la gestione del fondo nazionale per le politiche sociali e il monitoraggio della spesa sociale del Ministero.
La relazione dedica, infine, un commento specifico alla prevenzione, «un tema che potrebbe sembrare poco attuale in questa fase di congiuntura economica negativa, nella quale si assiste sempre di più a soluzioni di emergenza», ma su cui, invece, occorre concentrare l'attenzione: proprio nei momenti di crisi, infatti, «urge investire su attività che garantiscono risultati di lungo periodo e che quindi in quanto tali alla lunga si dimostrano meno costose». Per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, è necessario «mettere in atto un'azione sociale lungimirante, capace non soltanto di riparare i danni, ma anche di prevenire attraverso la promozione dell'agio e del benessere dei bambini, superando politiche settoriali e frammentate». (bg)
Il Quaderno - a cui è allegato un cd rom contenente, oltre alle pubblicazioni del Centro nazionale, le schede utilizzate dal Centro stesso per il monitoraggio dei progetti e una loro presentazione - è disponibile in formato pdf dai link indicati in calce. Si può richiederne copia gratuita (salvo l'eventuale contributo per la spedizione) a:
Segreteria del Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, Piazza SS. Annunziata, 12 - 50122 Firenze, tel. (+39) 055 2037343, fax (+39) 055 2037344, e-mail bortolotto@minori.it
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