Le proposte dell’Alleanza per l’Infanzia e della rete #educAzioni per “Investire nell’infanzia”

Investire nell’infanzia: prendersi cura del futuro a partire dal presente è il rapporto realizzato dall’Alleanza per l’Infanzia in collaborazione con la rete #educAzioni, che contiene alcune proposte per ampliare e rafforzare i servizi educativi e scolastici per i bambini tra zero e 6 anni e gli interventi a sostegno della genitorialità.  

«La situazione italiana – si legge nel documento - è particolarmente carente per quanto riguarda i servizi educativi per i bambini sotto i  tre anni, stante che il livello di copertura, tra nidi pubblici, convenzionati e totalmente privati raggiunge solo il 25% (di cui solo poco più della metà a titolarità pubblica). Vi sono inoltre forti disomogeneità territoriali, con le regioni meridionali (ove più alti sono i tassi di povertà minorile e quelli di elusione scolastica) che presentano tassi di copertura molto più bassi. Accanto alle disuguaglianze territoriali vi sono quelle legate al reddito e all’istruzione dei genitori: a non frequentare il nido sono soprattutto i figli/e di genitori a basso reddito e a bassa istruzione, in famiglie in cui vi è un solo lavoratore».

Secondo il rapporto, la mancata frequenza è dovuta soprattutto alla carenza di posti nei servizi pubblici, o finanziati dal pubblico.

Nel testo #educAzioni e l’Alleanza per l’Infanzia, rete nazionale di organizzazioni e associazioni impegnate a diverso titolo nella promozione e tutela dei diritti dei minorenni e dei loro genitori, propongono di raggiungere i seguenti obiettivi: la copertura pubblica di almeno il 33% dei posti per bambini sotto i tre anni in ciascuna regione, tramite servizi educativi gestiti da pubbliche amministrazioni o da altri enti autorizzati al funzionamento e finanziati unicamente dalla fiscalità generale, assicurando la gratuità nell’accesso, da raggiungere entro tre anni; la copertura della scuola dell’infanzia del 95% in tutte le regioni per i bambini in età 3-5 anni, assicurando il tempo pieno e la parziale gratuità nell’accesso anche per i costi delle mense scolastiche; il mantenimento, e in alcuni contesti l’innalzamento, delle professionalità richieste per chi lavora in questo campo e di condizioni di lavoro adeguate; la piena attuazione dei Poli per l’infanzia, previsti dal decreto legislativo 65/2017 come ambiti di coordinamento di tutti i servizi educativi per la fascia 0-6, collocando al loro interno anche i Centri per bambini e famiglie.

L’ultimo capitolo del rapporto, disponibile online nella homepage del sito dell’Alleanza per l’Infanzia, presenta alcune stime dell’ammontare di risorse necessarie per realizzare gli obiettivi indicati nel documento e fonti di finanziamento a cui attingere.