Laboratori artistici per promuovere l'integrazione

23/11/2009

Hanno fra gli 8 e i 18 anni, sono immigrati di seconda generazione e non che vivono a Palermo. Appartengono a culture diverse, ma hanno condiviso un'esperienza che li ha avvicinati: il Centro aggregativo No colors. Il volume Città plurale Palermo – Abito il mondo racconta il loro viaggio alla scoperta della propria e dell'altrui identità.

La pubblicazione è il report finale del progetto Città plurale Palermo – Abito il mondo, un'iniziativa realizzata nel 2008 dal Consorzio comunità nuova in collaborazione con il Comune di Palermo, che ha previsto la creazione del Centro aggregativo come spazio di socializzazione.

Il Centro – che si trova nel quartiere di Ballarò, una delle zone a più alta densità di popolazione straniera - ha offerto ai ragazzi l'opportunità di conoscersi e confrontarsi partecipando a diversi laboratori, artistici e culturali.

Il volume contiene la descrizione dettagliata degli obiettivi, dei laboratori e dei risultati del progetto. L'obiettivo principale dell'iniziativa – finanziata dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali - è stato quello di favorire il confronto, lo scambio e l'integrazione tra minori immigrati e palermitani, utilizzando le diverse forme di espressione artistica come veicolo di socializzazione.

Fra le varie attività a cui hanno partecipato i ragazzi laboratori di cucina, educazione ambientale, taglio e cucito, ballo, cinema e teatro. «Le arti e la creatività – si legge nella premessa - sono stati strumenti elettivi di un percorso di conoscenza di sé e dell'altro e di potenziamento delle proprie risorse interne e relazionali. Attraverso i laboratori artistici, anche grazie alla presenza di équipe multidisciplinari (educatori, psicologi, artisti, arte terapeuti, mediatori culturali), si è potuto dare spazio e parola ai vissuti dei ragazzi, promuovendo la cultura della libera espressione e dell'arricchimento reciproco».

Il progetto ha previsto la realizzazione di attività trasversali, fra cui spettacoli, concerti e workshop tematici e ha coinvolto anche i genitori dei ragazzi, che in alcuni casi hanno partecipato attivamente alle iniziative del Centro realizzando manufatti e piatti tipici delle diverse culture di appartenenza.

Il progetto Città plurale Palermo – Abito il mondo si è concluso il 31 dicembre 2008, ma l'esperienza del Centro prosegue grazie al progetto No colors, avviato nel 2009 con l'obiettivo di dare continuità ai risultati del primo. Il Centro aggregativo, insomma, continua a vivere, arricchendosi di voci, colori, suoni e immagini di mondi diversi che si confrontano quotidianamente.

Due ragazze che hanno partecipato al progetto Città plurale Palermo – Abito il mondo e altri quattro ragazzi del Centro No colors hanno preso parte alla “Redazione ragazzi”. Grazie a questa iniziativa - una sperimentazione del Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza avviata con l'obiettivo di coinvolgere gli adolescenti in iniziative istituzionali specifiche - i giovani palermitani, insieme ad altri ragazzi provenienti da Napoli e Firenze, hanno seguito i lavori della Conferenza nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si è tenuta a Napoli il 18, 19 e 20 novembre, realizzando video e interviste. (bg)