La pandemia, le calamità naturali e i conflitti in corso negli ultimi due anni hanno avuto un impatto sul benessere di un numero crescente di famiglie e bambini in Europa e Asia centrale, rendendoli più vulnerabili alle disparità. Il nuovo rapporto dell’Unicef Situation of children in Europe and Central Asia (La situazione dei bambini in Europa e Asia centrale) evidenzia l’inasprimento delle disuguaglianze e sollecita i Paesi a mettere in atto sistemi efficaci per sostenere i minorenni a rischio di povertà ed esclusione sociale.
Il rapporto si sofferma su vari aspetti: fra questi, le disparità nell’accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione per i bambini più poveri e vulnerabili.
«Sebbene l’Europa e l’Asia centrale includano i Paesi con il minor numero di decessi fra i bambini con meno di un anno e con meno di cinque anni a livello globale – si legge nel sito dell’Unicef -, alcuni Paesi registrano tassi di mortalità al di sotto dei cinque anni superiori alla media mondiale. Più della metà di questi decessi sono dovuti a malattie prevenibili e curabili».
Le disuguaglianze peggiorano anche sul fronte educativo: «i bambini rom e gli 11 milioni di bambini con disabilità sono tra i più svantaggiati quando si tratta di accedere a un’istruzione di qualità. Mentre i bambini rom in Europa hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola, sia a livello primario che secondario, senza aver acquisito le competenze fondamentali, i bambini con disabilità rimangono esclusi dalla scuola e dall’apprendimento di alta qualità».
Altri dati del rapporto rivelano che la pandemia da Covid-19 ha colpito gravemente i servizi di vaccinazione di routine, con il 95% dei Paesi che ha registrato un arretramento nella copertura vaccinale; di conseguenza ogni anno quasi un milione di bambini in Europa e Asia centrale non riceve le vaccinazioni previste.
La pandemia ha avuto ripercussioni anche sul benessere emotivo e mentale dei più piccoli: secondo i dati dello studio, il suicidio è oggi la seconda causa di morte nei Paesi ad alto reddito dell’Europa e dell’Asia centrale.
Un altro aspetto molto critico è l’inquinamento atmosferico: le stime Unicef evidenziano che quattro bambini su cinque respirano aria inquinata nelle zone prese in esame nel documento.
La pubblicazione è disponibile nella notizia dedicata.
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