La legge 285 a Roma: risultati e prospettive

Il bilancio della legge 285/1997 a Roma, l'impatto della crisi sulle nuove generazioni, il ruolo della scuola e dell'educazione: se ne è parlato ieri, durante l'incontro Nuove generazioni protagoniste – La legge 285/97 a Roma, ospitato dalla Città educativa della Capitale. Una giornata densa di interventi, che ha rappresentato un'occasione importante per tracciare un bilancio sui progetti realizzati a Roma grazie al fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza istituito dalla legge, ma anche per delineare strategie future.

L'evento - promosso dalla Cabina di regia per l'attuazione della legge 285/1997, istituita presso il Dipartimento promozione dei servizi sociali e della salute di Roma Capitale, in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale – ha previsto la realizzazione in parallelo di un convegno e di uno spazio espositivo, che ha dato l'opportunità a istituzioni, associazioni e altre realtà di presentare i progetti realizzati sul territorio grazie al fondo istituito dalla legge e avviare così, un confronto e uno scambio di informazioni, esperienze e idee.

Al convegno sono intervenuti Martino Rebonato, della Cabina di regia, Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale e Francesco Alvaro, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Lazio, oltre a dirigenti del Comune di Roma, referenti di cooperative e associazioni e altri esperti.

Rebonato ha presentato il rapporto Per una città amica dei bambini e dei ragazzi. 15 anni di attuazione della legge 285 a Roma, curato dalla Cabina di regia, che racconta le vicende, i problemi e le soluzioni adottate in questi 15 anni per rendere pienamente operative le disposizioni della norma. Nell'arco temporale preso in considerazione dal volume la legge ha portato nella Capitale quasi 150 milioni di euro, con i quali sono stati realizzati oltre 300 progetti che hanno raggiunto 250 mila bambini e ragazzi, 130 mila genitori e altri familiari, 50 mila tra insegnanti, educatori e operatori sociali. Oltre il 90 per cento dei progetti è stato affidato a soggetti esterni all'amministrazione, più di 300 organizzazioni del terzo settore. In rete anche le istituzioni scolastiche, segnale del nuovo protagonismo della scuola dell'autonomia.

La relazione di Rebonato ha toccato vari aspetti, fra i quali la tipologia di interventi realizzati e i punti di forza e le criticità dell'esperienza fatta in attuazione della legge. Fra i punti di forza emergono, ad esempio, l'approccio universalistico - volto a creare opportunità per tutti i minori e non solo per i bambini e ragazzi che vivono situazioni di disagio - e l'innovazione metodologica e procedurale. Le difficoltà amministrative e procedurali e la scarsa sinergia tra istituzioni sono, invece, alcuni punti di debolezza messi in evidenza dal rapporto e descritti dal relatore. «La questione da definire – ha detto a conclusione del suo intervento – non è solo il futuro della legge 285, ma anche il posto che le politiche per l'infanzia e l'adolescenza avranno nella pianificazione territoriale nazionale, regionale e locale».

Durante il convegno è stato affrontato un altro tema centrale: i diritti dei nativi digitali e il ruolo dell'educazione. «Cambia la società, ma cambiano anche i diritti», ha sottolineato Michilli. «I ragazzi rischiano di non essere pronti ad affrontare il mondo del lavoro. Qui entra in gioco il ruolo fondamentale della scuola e dell'educazione». Il direttore generale della Fondazione Mondo Digitale ha parlato di due elementi molto importanti nella formazione dei ragazzi - le competenze per la vita e la formazione del carattere – e ha illustrato i progetti portati avanti dalla fondazione.

Alvaro ha ribadito la necessità di arrivare a «una diversa ripartizione delle risorse per rafforzare le reti di tutela dei minori». Per il garante il «sistema 285» rappresenta «una forza, una parte pensante del sistema Italia».

Nel corso della mattinata sono stati presentati alcuni progetti realizzati grazie al fondo istituito dalla legge e altre due pubblicazioni: il dossier Disagio e povertà minorile a Roma - realizzato su richiesta della Cabina di regia da Guido Antonelli Costaggini, Martina Giuffrè, Patrizia Piscitelli e Lucia Tardani – e il dossier I minori stranieri a Roma: quadro statistico e analisi dei percorsi di integrazione, curato da Programma integra e realizzato da Barbara D'Amen, Valentina Fabbri, Sara Nicu, Maria Elena Pontecorvo e Scipione Sarlo. (bg)