La crisi delle diete dei bambini nei primi anni di vita, rapporto Unicef

05/10/2021 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

A livello globale oltre la metà dei bambini sotto i 5 anni con malnutrizione acuta – circa 23 milioni – ha meno di 2 anni, mentre la percentuale di bambini con malnutrizione cronica aumenta rapidamente tra i 6 mesi e i 2 anni perché le diete non riescono a tenere il passo con le crescenti esigenze nutrizionali dei più piccoli. Il rapporto dell’Unicef Fed to Fail? The crisis of children’s diets in early life (Nutriti per fallire? La crisi delle diete dei bambini nei primi anni di vita) mostra che solo la metà dei bambini tra i 6 e i 23 mesi riceve il numero minimo raccomandato di pasti al giorno, mentre solo un terzo consuma il numero minimo di gruppi alimentari di cui ha bisogno per crescere. Ulteriori analisi su 50 paesi con dati disponibili rivelano che questi modelli di alimentazione inadeguata si sono protratti durante l’ultimo decennio.  

Secondo quanto evidenziato dalla pubblicazione, i bambini tra i 6 e i 23 mesi che vivono in aree rurali o nelle famiglie più povere hanno molte più probabilità di seguire diete poco nutrienti rispetto ai coetanei che vivono in aree urbane o in nuclei familiari più ricchi. Nel 2020, per esempio, la percentuale di bambini che ricevevano il numero minimo di gruppi alimentari raccomandati era due volte più alta nelle aree urbane (39%) rispetto alle aree rurali (23%).

Il rapporto rivela inoltre che la pandemia sta colpendo le modalità in cui le famiglie alimentano i propri figli: secondo una ricerca condotta dall’ufficio regionale dell’Unicef per l’Africa orientale e meridionale tra giugno e agosto 2021, un bambino su cinque in Lesotho (20%) e almeno un bambino su tre in Kenya (43%) e Malawi (33%) ha ricevuto meno pasti a causa della pandemia.

«I bambini – si legge nel sito dell’Unicef - portano a vita le cicatrici di diete e pratiche alimentari inadeguate. Un apporto insufficiente di nutrienti che si trovano nelle verdure, nella frutta, nelle uova, nel pesce e nella carne, necessari per sostenere la crescita in tenera età, espone i bambini a rischio di scarso sviluppo cerebrale e apprendimento, basse capacità immunitarie, aumento dei contagi e, potenzialmente, morte. I bambini sotto i due anni sono i più vulnerabili a tutte le forme di malnutrizione – ritardi nello sviluppo, malnutrizione acuta, carenza di micronutrienti, sovrappeso e obesità – come conseguenza di diete scarse e per il loro maggiore bisogno di nutrienti essenziali per chilogrammo di peso corporeo, rispetto a qualsiasi altro momento della vita».

Per garantire diete nutrienti, sicure e accessibili a ogni bambino, il rapporto chiede a governi, donatori, organizzazioni della società civile e attori per lo sviluppo di lavorare insieme per trasformare i sistemi alimentari, sanitari e di protezione sociale attraverso delle azioni chiave, che comprendono: aumentare la disponibilità e l’accesso a cibi nutrienti, che includono frutta, verdure, uova, pesce, carne e alimenti arricchiti; implementare gli standard e le leggi nazionali per proteggere le nuove generazioni da alimenti e bevande trasformati e ultra-trasformati non sani e porre fine a pratiche di marketing dannose che hanno come target bambini e famiglie; aumentare la propensione verso cibi nutrienti e sicuri attraverso diversi canali di comunicazione, compresi i digital media.

Il rapporto è disponibile sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata.

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