Diritti di donne e bambini in Italia, rapporto WeWorld

copertina del WeWorld Index Italia 2025

La nuova edizione del WeWorld Index, il rapporto della onlus WeWorld che analizza e classifica le regioni italiane considerando la tutela dei diritti di donne e minorenni, assegna al nostro Paese appena la sufficienza. L’indice si basa su tre sottoindici – contesto, minori e donne – articolati in quindici dimensioni chiave e misurati attraverso trenta indicatori. Un’analisi dettagliata che mette in luce le differenze territoriali e le sfide ancora aperte.

Dalla pubblicazione emerge che oltre una donna (28,3%) e un minorenne (29,9%) su quattro vivono in regioni con uno scarso accesso ai diritti fondamentali. Le più penalizzate sono le donne con figli del Sud Italia, con un tasso di occupazione che non supera il 69,5% rispetto a quello delle donne senza figli.

Il WeWorld Index Italia 2025 conferma, infatti, il profondo divario tra Nord e Sud: le regioni meridionali risultano le più carenti nell’attuazione di diritti fondamentali, come educazione e salute, e presentano difficoltà significative anche in termini di condizione economica e partecipazione politica femminile. «Le madri del Sud – si legge nel sito della onlus - sono le più colpite, non solo per le basse opportunità lavorative: la copertura dei servizi socioeducativi è ferma al 17,3% (contro l’obiettivo europeo del 45%), rendendo ancora più difficile conciliare lavoro e famiglia. Tuttavia, anche il Nord Italia non raggiunge livelli ottimali, dimostrando che l’intero Paese fatica a investire in politiche per l’infanzia e la parità di genere».  

Mentre alcune aree dell’Italia mostrano progressi significativi, altre continuano a lottare con gravi disuguaglianze. In cima alla classifica, la Provincia Autonoma di Trento, con un punteggio di 67,3, seguita a breve distanza da Friuli-Venezia Giulia (64,9), Valle d’Aosta (63,6), Emilia-Romagna (63,6) e Toscana (63,3). Sicilia (38,3), Campania (39,4) e Calabria (41,8) si trovano invece agli ultimi posti, con margini di miglioramento troppo esigui per superare le difficoltà.

Secondo quanto evidenziato dal rapporto, il nostro Paese continua a non sostenere adeguatamente le famiglie. «La mancanza di politiche efficaci a sostegno della genitorialità aumenta le difficoltà nella conciliazione tra vita privata e lavorativa, limita l’accesso a servizi di qualità e contribuisce a una crescente fragilità economica. Il vero cambiamento nelle politiche sociali passa dal superamento dell’idea che esista una sola forma di famiglia e che il lavoro di cura sia un compito esclusivamente femminile».

Il WeWorld Index 2025 riporta anche i risultati inediti di un sondaggio realizzato insieme a Ipsos, condotto su 1.100 lavoratori italiani e lavoratrici italiane, che mostra rilevanti disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro, con particolare attenzione alla conciliazione vita-lavoro e alla soddisfazione professionale. Completa il volume una serie di proposte concrete per abbattere le disuguaglianze e garantire pari opportunità a tutte le famiglie.

Si può consultare il WeWorld Index 2025 sul sito della onlus.

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