Istat, più lettori fra i giovanissimi

22/06/2011

Il numero di lettori più alto è tra i più giovani, soprattutto tra i ragazzi dagli undici ai quattordici anni. A rivelarlo è l'ultimo rapporto dell'Istat sulla lettura di libri in Italia. Dai dati, relativi al 2010 e diffusi il mese scorso, emerge un aumento generale del numero di lettori, con una crescita delle differenze territoriali e sociali. Secondo i dati forniti dal rapporto, infatti, mentre nel 2009 i lettori erano il 45,1 per cento, nel 2010 il 46,8 per cento della popolazione di sei anni e più dichiara di aver letto almeno un libro nei dodici mesi precedenti l'intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Diminuiscono leggermente le differenze di genere, che comunque rimangono elevate (le donne leggono più degli uomini), ma aumentano le differenze territoriali e quelle sociali: i lettori più numerosi risiedono nelle regioni settentrionali e centrali e i livelli di lettura superiori alla media si riscontrano tra i laureati, i direttivi quadri e gli impiegati, i dirigenti, gli imprenditori e i liberi professionisti e gli studenti. I livelli più bassi, invece, si registrano tra chi possiede la licenza elementare o nessun titolo di studio, gli operai, i ritirati dal lavoro e le casalinghe. Parte del documento è dedicata all'analisi del rapporto tra nuove generazioni e lettura, attività che, secondo quanto emerge dai dati, appassiona soprattutto i ragazzi e le ragazze tra gli undici e i quattordici anni (65,4 per cento). L'interesse per i libri aumenta al crescere dell'età ed è maggiore tra le bambine e le ragazze: le giovani lettrici tra i sei e i quattordici anni sono il 63 per cento, mentre i coetanei maschi il 53,8 per cento. Tuttavia, anche se la quota più alta di lettori è rappresentata da giovanissimi (adolescenti e preadolescenti), i bambini e i ragazzi tra gli undici e i quattordici anni rientrano nella categoria dei "lettori deboli" (ovvero coloro che hanno letto al massimo tre libri nei dodici mesi precedenti l'intervista). Il rapporto evidenzia forti differenze territoriali nei comportamenti di lettura anche fra i più giovani. I bambini e i ragazzi tra i sei e i quattordici anni residenti al Nord che dichiarano di aver letto almeno un libro nel tempo libero nei dodici mesi precedenti l'intervista sono il 68,7 per cento. La percentuale di piccoli lettori scende al 63,7 per cento fra i residenti nelle regioni centrali e al 44 per cento fra i residenti nelle regioni meridionali. Altri dati prendono in considerazione gli elementi che possono influire sulle abitudini di lettura dei bambini e dei ragazzi. A questo proposito il documento evidenzia «un significativo incremento della quota di giovani lettori in quelle famiglie dove i libri sono presenti in casa e, in particolare, in quelle dove la biblioteca domestica è più consistente». Se in media il 58,2 per cento dei minori tra i sei e i quattordici anni dichiara di aver letto almeno un libro, il numero di giovani lettori sale al 78,1 per cento nel caso in cui in casa siano presenti più di duecento libri, mentre la percentuale scende al 23,6 per cento se in casa non ce ne sono affatto. Un altro elemento che ha un'influenza determinante sulle abitudini di lettura di bambini e ragazzi è il fatto di vivere con genitori che leggono libri, soprattutto nel caso in cui siano entrambi i genitori a leggere. Dai dati emerge infatti che tra i ragazzi di età compresa tra i sei e i quattordici anni legge il 78,1 per cento di chi ha entrambi i genitori lettori e soltanto il 39,2 per cento di quelli che hanno entrambi i genitori non lettori. (bg)