Istat, aumentano separazioni e divorzi

13/07/2011

Aumentano, nel 2009, le separazioni e i divorzi, con un incremento rispettivamente del 2,1 e dello 0,2 per cento rispetto all'anno precedente, e in presenza di figli minori prevale l'affido condiviso: sono alcuni dati che emergono dal recente rapporto dell'Istat Separazioni e divorzi in Italia. Nel 2009 le separazioni sono state 85.945 e i divorzi 54.456. Il rapporto rivela che l'incremento dei due fenomeni, in quell'anno, è più contenuto rispetto a quello registrato tra il 2007 e il 2008 (3,4 per cento per le separazioni e 7,3 per cento per i divorzi), ma allo stesso tempo evidenzia che separazioni e divorzi sono comunque in costante crescita. Se nel 2005, infatti, si verificavano in media circa 158 separazioni e 80 divorzi per mille matrimoni, nel 2009 si arriva a ben 297 separazioni e 181 divorzi. Il documento indaga sul tema prendendo in considerazione diversi aspetti: la durata media dei matrimoni; l'età media in caso di separazione e divorzio; la tipologia di procedimento scelta in prevalenza dai coniugi (consensuale o giudiziale); le separazioni e i divorzi nelle diverse regioni; le separazioni di coppie miste; il numero di figli coinvolti e la tipologia di affidamento di figli minori. Secondo i dati forniti dal rapporto, la durata media del matrimonio al momento dell'iscrizione a ruolo del procedimento di separazione è pari a 15 anni. Considerando per lo stesso anno i provvedimenti di divorzio, il matrimonio dura in media 18 anni. Per quanto riguarda il secondo aspetto, è aumentata, rispetto al passato, l'età media in caso di separazione (45 anni per i mariti e 41 per le mogli) e in caso di divorzio (47 anni per i mariti e 43 anni per le mogli). Questi valori, si legge nel rapporto, «sono aumentati negli anni sia per una drastica diminuzione delle separazioni sotto i 30 anni – in gran parte effetto della posticipazione delle nozze verso età più mature – sia per un aumento delle separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne». La tipologia di procedimento scelta in prevalenza dai coniugi è quella consensuale: nel 2009 si sono chiuse con questa modalità l'85 per cento delle separazioni e il 72,1 per cento dei divorzi. I dati sulle diverse realtà territoriali rivelano che «nel 2009 si va dal valore minimo di 198,6 separazioni per mille matrimoni che caratterizza il Sud al massimo osservato nel Nord-ovest (374,9 separazioni per mille matrimoni)». Quasi tutte le regioni del Nord (eccetto il Veneto) registrano più di 300 separazioni per mille matrimoni. Superano quota 300 anche la Toscana (329,2), il Lazio (406,4) e, nel Sud, l'Abruzzo (314,5). I figli coinvolti nella crisi coniugale dei propri genitori sono stati 97.040 nelle separazioni e 51.907 nei divorzi. Quasi la metà delle separazioni e oltre un terzo dei divorzi provengono da matrimoni con almeno un figlio minore di 18 anni. 62.663 i figli minori affidati nelle separazioni e 25.734 quelli affidati nei divorzi. Dai dati sulla tipologia di affidamento dei figli minori, infine, emerge una netta inversione di tendenza rispetto al passato, per effetto dell'entrata in vigore della legge 8 febbraio 2006 n. 54. La legge prevede come regola di partenza l'affidamento dei figli a entrambi i genitori, anche se il giudice, con parere motivato, può ancora disporre l'affido esclusivo a un solo genitore. Così, mentre fino al 2005 ha prevalso l'affidamento esclusivo dei figli minori alla madre, nel 2009 ben l'86,2 per cento delle separazioni di coppie con figli ha previsto l'affido condiviso; nello stesso anno le separazioni con figli affidati esclusivamente alla madre sono risultate, invece, solo il 12,2 per cento. (bg)