Interventi sociali per minori in Emilia-Romagna: i dati al 31 dicembre 2014

Gli interventi sociali per bambini e bambine, ragazzi e ragazze in Emilia-Romagna anno 2016 è il titolo della pubblicazione realizzata dall'Osservatorio per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Emilia-Romagna e curata da Alessandro Finelli, Simona Massaro e Antonio Zacchia Rondinini.
Il volume, online sul sito della Regione, riporta i dati 2014 del sistema informativo regionale SisamER su bambini e bambine, ragazzi e ragazze seguiti dai servizi sociali territoriali, contenuti in cinque report. I capitoli che presentano i dati sono preceduti da un abstract generale che offre un panorama statistico sintetico sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Emilia-Romagna, riprendendo le evidenze più rilevanti emerse dalle analisi. Il quadro statistico è affiancato da un approfondimento sulle principali caratteristiche sociodemografiche dei bambini e dei ragazzi coinvolti (età e cittadinanza) e sugli elementi più qualificanti dei dispositivi utilizzati (durata ed esiti conclusivi).
I dati riguardano i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze in carico ai servizi sociali territoriali, fuori famiglia, in affidamento, in comunità e adottati. Vediamone alcuni.

 

Bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali territoriali. A fine 2014 sono 55.141 i bambini e i ragazzi in carico ai servizi sociali territoriali dedicati all'assistenza e alla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza in Emilia-Romagna, pari a 7,7 ogni 100 minori residenti. Rispetto al 2013 si registra un lieve aumento (+0,7%), in concomitanza con una crescita della popolazione minorenne residente del +0,2%. Tra le problematiche specifiche di bambini e ragazzi, per il 7,4% emerge un disagio relazionale o scolastico, mentre per il 5% si tratta di casi per cui la disabilità ha reso necessaria l'assistenza del servizio sociale. Dai 14 anni in su vi sono quote non trascurabili di ragazzi seguiti perché sottoposti a procedimenti penali e, in misura crescente negli ultimi anni, minori stranieri non accompagnati. Negli ultimi anni sono aumentati i minori che hanno subito violenze e maltrattamenti, nel 2014 oltre il 3% dei casi complessivi. In oltre 3 casi su 4 la motivazione prevalente per la presa in carico è invece dovuta a una più generica problematica inerente il nucleo familiare di origine (il 78,5%).

 

Bambini e ragazzi fuori famiglia. Al 31 dicembre 2014 i minori fuori famiglia sono 2.569 (3,6 per mille residenti minorenni). In sede di elaborazione dei dati, sono stati considerati fuori dalla famiglia di origine i bambini e i ragazzi accolti in comunità residenziali senza genitori oppure inseriti a tempo pieno presso famiglie affidatarie. In quest'ambito sono da ricomprendere anche i minori stranieri non accompagnati, pur non essendo presente sul territorio la famiglia. Il fenomeno, in diminuzione dal 2010, segna una ripresa nel 2014 (+101 casi), dovuta alla componente dei minori stranieri non accompagnati accolti in comunità, che nell'ultimo anno registrano, da soli, un aumento superiore a quello totale (+122). Nel 2014 gli inserimenti in comunità, in precedenza allineati agli affidamenti a tempo pieno, risultano prevalenti in assoluto (1.344 contro 1.225) e in termini di tassi (circa 1,9 contro 1,7 per mille residenti minorenni). Il numero degli affidamenti presenta invece una sostanziale stabilità negli ultimi 5 anni, pur in lieve calo rispetto al 2013.

 

Alcune caratteristiche di bambini e ragazzi. A fine 2014 i bambini e i ragazzi con cittadinanza straniera in carico ai servizi sono poco oltre i 27.000, pari al 49% del totale degli assistiti. I minori stranieri non accompagnati seguiti dai servizi sociali territoriali dell'Emilia-Romagna sono 893, con un andamento in crescita negli ultimi 4 anni. Tra i soggetti in carico ai servizi sociali, le classi di età più rappresentate sono quelle centrali: bambini in età di scuola primaria 6-10 anni (quasi il 30%) e pre-adolescenti tra gli 11 e i 14 anni (23%). I bambini con meno di 3 anni sono l'8,3%.

 

Alla stesura della pubblicazione hanno collaborato Barbara Domenicali, Monica Malaguti, Elisabetta Pavan e Monica Pedroni, del Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza della Regione Emilia-Romagna. (bg)