Il 12 giugno un gol contro il lavoro minorile

11/06/2010

Facciamo gol contro il lavoro minorile. Il 12 giugno, grazie alla concomitanza coi Mondiali di calcio, l’edizione 2010 della Giornata contro lo sfruttamento lavorativo di bambini e ragazzi usa il linguaggio del calcio per rilanciare la mobilitazione sul tema dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil). 

Go for the goal – End child labour (facciamo gol, eliminiamo il lavoro minorile) è così lo slogan scelto dall’Oil per mobilitare le coscienze e arrivare all’eliminazione delle forme peggiori di sfruttamento da oggi a sei anni. La campagna segue di un mese la Hague Global Child Conference dell’Aia che aveva fatto il punto sulle politiche a favore dei bambini sfruttati e adottato una Tabella di marcia che sintetizza i passi da intraprendere con urgenza per eliminare entro il 2016 le peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile. Gli obiettivi della Giornata mondiale 2010 sono rilanciare l’urgenza di affrontare il problema, rafforzare gli sforzi a livello globale, nazionale e locale di inserire azioni contro lo sfruttamento all’interno delle politiche sociali per l’educazione e contro la povertà, accrescere la sensibilità politica e popolare sul fenomeno con la collaborazione di partner della società civile.

A dieci anni dall'entrata in vigore della Convenzione dell’Oil sulle forme peggiori di lavoro minorile (Convenzione OIL n. 182), il documento è stato finora ratificato da oltre il 90% degli Stati membri dell'Organizzazione internazionale del lavoro (l’Italia l’ha fatto nel 2000). La Convenzione vieta l’uso di bambini schiavi, il lavoro forzato, il traffico di minori, la servitù per debiti, la prostituzione, la pornografia, l’arruolamento forzato o obbligatorio in conflitti armati e tutte le forme di lavoro che possono nuocere alla sicurezza, alla salute o alla moralità dei bambini. Pur avendo apportato indubbi benefici alle condizioni dei bambini soprattutto nei paesi in via di sviluppo,  secondo le stime dell’organizzazione dell’Onu, circa 215 milioni di bambini ancora lavorano per sopravvivere, senza avere possibilità di istruzione e di gioco.
 
La giornata si articolerà in eventi organizzati in 60 paesi del mondo, grazie alla partecipazione di governi, associazioni di categoria, sindacati, organizzazioni non governative e della società civile: dibattiti, manifestazioni sportive, eventi mediatici e spettacoli per diffondere una maggiore sensibilità dell’opinione pubblica verso le difficilissime condizioni di vita dei bambini sfruttati.
 
«Se le tendenze attuali dovessero persistere, l’obiettivo del 2016 non sarà raggiunto – ha dichiarato il direttore generale dell’Oil Juan Somavia - È necessario rinnovare quanto prima l’impegno per eliminare il lavoro minorile». Secondo Somavia le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati sono «l’accesso ad un’istruzione di qualità per tutti i bambini almeno fino al raggiungimento dell’età minima per l’ingresso nel mondo del lavoro; l’estensione della protezione sociale per permettere alle famiglie di mandare a scuola tutti i figli, maschi e femmine; e un’occupazione produttiva per gli adulti». «Attraverso l’approccio integrato e la capacità di combattere la povertà del lavoro dignitoso – conclude il direttore dell’Oil -  i bambini possono sviluppare le loro potenzialità; le famiglie e le comunità possono godere di migliori condizioni di vita e maggiore stabilità; e le economie possono ottenere dei vantaggi». (mf)